Riduzione del calendario venatorio, i cacciatori: “Pronti a chiedere i danni”

Cacciatori sardi sul piede di guerra: nel mirino la riduzione delle giornate del calendario venatorio. E ricorrono a vie legali.


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Non ci stanno i cacciatori alla riduzione delle giornate del calendario venatorio. E ricorrono a vie legali.

Ecco la nota inviata dal presidente regionale di Caccia-Pesca-Ambiente, Marco Efisio Pisanu:

“Cari amici, come già sapete, stiamo vivendo con rammarico e profonda amarezza le ultime vicende che hanno visto ridurre l’attività venatoria a noi tanto cara ma, soprattutto, il clima di sfavore intorno alla nostra passione. Tutti i torti subiti ed il mancato rispetto degli obblighi di Legge da parte degli Enti preposti (Regione Sardegna e Ispra) ci hanno convinto che sia arrivato il momento di intensificare le battaglie per la nostra tutela nelle sedi opportune. La nostra Associazione proporrà nuove azioni legali necessarie affinché coloro che danneggiano l’attività venatoria e, di riflesso, l’equilibrio ambientale vengano messi dinanzi alle proprie responsabilità. Come già anticipato, allo studio, ci sono varie iniziative che i nostri legali stanno valutando e che a breve spiegheremo nei dettagli:

1 – Azione legale finalizzata al risarcimento dei danni per mancata fruizione del periodo di caccia indicato in calendario e dovuto all’omissione, da parte degli Enti preposti, degli studi sulle specie Lepre sarda e pernice sarda;

2 – Atto di denuncia/querela nei confronti di un componente del Comitato Regionale Faunistico che con email ha cercato di influenzare l’Assessora ed i singoli componenti del CRF per i voti che avrebbero espresso in questa sede.

3 – Esposto alla Procura della Repubblica per verificare di chi è la responsabilità del mancato monitoraggio delle lepri e pernici;

4 – Segnalazione agli enti competenti in merito al danno subito dalla RAS a seguito della sospensione del prelievo di lepri e pernici (vedi Ordinanza del TAR n° 308/2017) e per lo spostamento su altri fini dei fondi ricavati dalle somme (circa 6.000.000 di euro) pagate annualmente da chi pratica l’attività venatoria.

A breve faremo un’assemblea regionale dove spiegheremo nei dettagli il nostro programma”