“La mancanza di un lavoro porta a sentirti senza dignità, un vuoto dentro, la difficoltà a guardarsi allo specchio. Le ansie di non riuscire a dare un futuro alla tua famiglia”. Sono le toccanti parole di un disoccupato 50 enne che si sente letteralmente tagliato fuori dal mondo del lavoro. Quella di Renato Scano di Pula, è una storia come tante purtroppo. Una delle migliaia vittime della crisi, uno dei tanti over 50 che hanno perso il lavoro e che non riescono a trovare un’occupazione in Italia. Dove il tasso di disoccupazione ormai è a livelli preoccupanti e la difficoltà a inserirsi in un contesto lavorativo è altissima.
Renato ha lavorato dall’età di 18 anni come artigiano tecnico tv. Ma cinque anni fa, la ditta dove lavorava ha chiuso i battenti.
“Con il ricambio generazionale delle tv sono sopravvissute sole le marche di grande prestigio “ le multinazionali” , i centri assistenza non forniscono più i ricambi, così molti laboratori come il mio anche a Cagliari hanno chiuso” racconta Renato che in questi anni ha comunque svolto lavoretti alla giornata o per alcuni mesi ma sempre a contratto determinato.
“Grazie alla mia passione per la fotografia collaboro saltuariamente con testate giornalistiche, ma ciò non i permette comunque di andare avanti. Ormai da cinque anni le mie giornate trascorrono mandando curriculum senza mai ricevere risposte. Sono separato da pochi anni, la mia unica figlia vive con la mia ex, e ormai non riesco a darle un euro per il suo sostentamento. Ieri era il suo ventesimo compleanno, sono andato a farle gli auguri a mani vuote, per fortuna è una figlia che capisce la mia situazione” racconta laconico.
Renato lancia un appello a chiunque può dargli una mano, è una persona che si dà da fare. “Continuo a cercare lavoro, non demordo” dice.











