La riforma del processo penale è legge, dopo che il Governo ha posto la fiducia sul testo del disegno approvato dal Senato, la Camera l’ha rinnovata ieri sera licenziando definitivamente il disegno di legge. Tra le novità più interessanti della nuova legge si segnala l’introduzione di una fattispecie di reato autonoma per tutti coloro che diffondono video o telefonate.
Più nel dettaglio, il testo contiene un’ampia delega con la quale il Governo viene chiamato a riformare la disciplina in materia di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, tra le altre cose prevedendo che costituisca delitto la diffusione di riprese audiovisive o registrazioni di conversazioni anche telefoniche che un soggetto effettua mentre sono svolte alla sua presenza. La rilevanza penale del fatto è subordinata alla circostanza che il fine della diffusione sia quello di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui.
La pena fissata dalla riforma per la nuova fattispecie criminosa è quella della reclusione non superiore a quattro anni.
Viene in ogni caso chiarito che la punibilità è esclusa se le registrazioni o le riprese sono utilizzate:
– nell’ambito di un procedimento amministrativo o giudiziario;
– per l’esercizio del diritto di difesa;
– per l’esercizio del diritto di cronaca.












