In pole Solinas. Ma per la luce verde alla candidatura dovrà aspettare. Di sicuro, se voleva indicare il senatore sardista come candidato presidente alle prossime regionali, Salvini ha perso una buona occasione. Dal leder della Lega oggi non è arrivato nessun nome (avrebbe suonato come un diktat, troppo per gli alleati meno convinti), ma solo qualche paletto. “Anche se la Sardegna in base ad accordi nazionali spetta alla Lega, il nome uscirà dal tavolo della coalizione”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, “solo una cosa vi dico: non voglio impresentabili nelle liste”. Il concetto è chiaro: no agli indagati e a quelli sotto inchiesta.
È quanto è emerso oggi all’incontro tra Salvini e i leader del centrodestra sardo (presenti i vertici di Fi, Lega, Psd’Az, Fdi, Udc, Uds, Fortza Paris, Energie per l’Italia, Movimento Sardegna Civica e Sardegna 20Venti) nella sede del Psd’Az in viale Regina Margherita.
Solinas, senatore Psd’Az resta il favorito, anche se Riformatori e parte di Forza Italia, frenano. Da qui la prudenza di Salvini che preferirebbe dunque che il nome uscisse dal tavolo della coalizione. Restano in corsa altri tre candidati: Angelo Binaghi, cagliaritano e presidente nazionale di Federtennis, il magistrato di Bosa Ines Pisano e il consigliere regionale Fi Stefano Tunis in corsa alle prossime regionali con una lista civica.
Soddisfatti gli alleati. “Ha detto che non si azzarda a fare nessun nome”, ha dichiarato Gianfranco Scalas di Fortza Paris, “avete visto che non si è rivelato il proconosole che tanti dicevano”?
“Stamattina ho consegnato a Matteo Salvini i dossier su accise e insularità”, dichiara Pietrino Fois, coordinatore dei Riformatori, “due temi strategici per la Sardegna sui quali i Riformatori hanno fatto una battaglia che ha coinvolto oltre 100mila sardi. Ho visto con soddisfazione che Salvini ha ben presenti le implicazioni che ad esse sono connesse, e per questo ha assicurato tutto il suo appoggio a Roma e a Bruxelles”.












