Regionali, il centrosinistra scrive le regole per il candidato che c’è già da mesi

Intanto Soru ha organizzato un ufficio comunicazione e fa sempre più sul serio nonostante lo sgambetto della figlia Camilla. Nel centrodestra tutto tace, si attendono le mosse della coalizione nelle altre regioni dove si voterà nel 2024


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“Attuare il programma di governo” e “tenere uniti i partiti e i movimenti che sottoscriveranno il programma di coalizione”, ancora “saper rappresentare e difendere il diritto all’autodeterminazione del popolo sardo” per poi “rappresentarlo anche in termini di contrapposizione negoziale con governo, partiti nazionali e Unione Europea”. Sarà valutata anche “l’esperienza politica e di governo maturata dal candidato in tutti i livelli istituzionali”. Eccolo, il candidato ideale del centrosinistra. A candidato già scelto, almeno a oggi è la deputata nuorese dei 5 stelle Alessandra Todde che intanto sta girando tutta la Sardegna, il centrosinistra sardo si perde in riunioni fiume, regole da scrivere, criteri da soddisfare e caratteristiche da escludere. Con quale obiettivo non si è ben capito: sostituire la Todde, frutto di un accordo romano fra Conte e Schlein che risale a mesi fa? Oppure legittimarla con regole d’ingaggio scritte a posteriori?

Nel frattempo, Renato Soru fa sempre più sul serio: dopo la staffilata della figlia Camilla che lo invitava a farsi da parte per non spaccare la coalizione e lasciare spazio a candidati più giovani e freschi, non solo continua a girare l’isola per presentare il suo progetto ma ha messo su un ufficio comunicazione che si sta già occupando di seguire la sua campagna elettorale.

Lo stesso sta facendo Graziano Milia, impegnato con il suo libro “Non mi giro dall’altra parte” in un un tour iniziato nei primi giorni di settembre: il sindaco di Quartu ha sempre detto che non si tratta di campagna elettorale e di non avere intenzione di candidarsi ala presidenza, ma in molti vedono in lui l’unica figura capace di un’operazione trasversale, ovvero di mettere insieme al centrosinistra appunto il centro ma di pescare consensi nel centrodestra.

Dall’altra parte, sembra tutto fermo, in attesa di capire cosa succederà nelle altre regioni che andranno al voto, prima di tutto Umbria e Piemonte. Solinas è sempre in prima linea e non intende arretrare, almeno non senza una compensazione adeguata, debole la candidatura alle Europee se resta il collegio unico con la Sicilia, più appetibile l’autorità portuale. Nel caso in cui si risolva la questione Solinas, e se la Lega come sembra prenderà l’Abruzzo, a indicare il candidato sarà Fratelli d’Italia, e non è un mistero che in quel caso sarebbe Truzzu, attuale sindaco di Cagliari, che però esattamente come Solinas è in costante calo nel gradimento degli elettori. Forza Italia rivendica la sua parte e punta su Pittalis o Nizzi, mentre Alessandra Zedda potrebbe essere dirottata sul comune di Cagliari a Giugno dove se la vedrebbe con l’altro Zedda, Massimo, l’ex primo cittadino ufficialmente in corsa per il tris a Palazzo Bacaredda.

Su tutto, una cosa salta agli occhi, in modo evidente e inquietante: nessuno parla di Sardegna, di sardi, di programmi, di progetti, di riscatti. Nessuno parla di giovani, di lavoro, di madri e di famiglie, di studio e di trasporti e di sanità, sempre più allo sfascio.