E’ rivolta nel tavolo del centrosinistra contro il patto romano fra Pd e 5 Stelle sulla candidatura di Alessandra Todde alla presidenza della Regione. I malumori finora solo borbottati sono esplosi. Con nomi e proposte alternative a quella che viene vissuta come una decisione sulle teste dei sardi. Saranno i Progressisti di Massimo Zedda, che si è già ricandidato a sindaco per le cominali di giugno, a proporre i due nomi da valutare: Graziano Milia e Renato Soru, entrambi impegnati a girare la Sardegna con proposte e idee per il futuro.
Una mossa che ovviamente crea qualche problema al Pd che, sempre più in difficoltà, fatica a gestire l’ampia coalizione nata a luglio.
I partiti extra patto vogliono dunque costringere gli altri alleati a prendere in considerazione altre proposte. Quella di Soru, che non molla la presa nonostante il tentato siluramento della figlia Camilla fedelissima di Schlein che con Conte aveva stretto l’accordo su Todde, ma soprattutto quello di Milia.
E’ sul sindaco di Quartu che si concentrano le speranze del centrosinistra, nonostante mezzo Pd è pronto a sbarrargli la strada, Milia viene considerato come il candidato più capace di ampliare la coalizione, pescando voti anche a destra e al centro, e compattando come nel “laboratorio Quartu” forze e visioni anche distanti nel nome del comune interesse per la buona politica e lo sviluppo dei territori.
Il Pd ha già detto chiaramente che le primarie non si faranno, come da accordo con i grillini. Ma l’arrivo al tavolo di nomi alternativi costringerà in ogni caso al tanto temuto confronto.











