Si chiama World in a Box (WoBo) ed è un progetto di realtà virtuale con il quale l’utente viene trasportato in un luogo diverso da quello in cui si trova, grazie all’illusione dei sensi. A presentarlo a Seul, al Gotha mondiale dell’interazione tra uomo e computer, un team dell’Università di Cagliari: un’occasione per coniugare ricerca scientifica e promozione del territorio.
Si conclude oggi l’appuntamento in Corea del Sud il congresso mondiale di informatica CHI (Computer-Human Interaction) destinato allo studio delle implicazioni tecniche e psicologiche dell’interazione tra individui e computer. Al congresso – che offriva anche lo spazio per la dimostrazione pratica di risultati di ricerca – è stato presentato il progetto WoBo (World in a Box), realizzato al Dipartimento di Matematica e Informatica da Stefano Fibbi (laureato e adesso software engineer ad Avanade), Fabio Sorrentino (dottorando), Lucio Davide Spano e Riccardo Scateni, docenti del Dipartimento.
Con l’utilizzo di realtà virtuale immersiva e suono multidirezionale, l’applicazione si pone l’obiettivo di trasportare l’utente in un luogo diverso da quello in cui realmente si trova con l’illusione dei sensi. A Seul, infatti, il team dell’Università di Cagliari ha utilizzato, per la dimostrazione, filmati a 360° di Cagliari e dintorni con lo scopo di mostrare, oltre ai risultati scientifici e tecnologici ottenuti, anche i luoghi della Sardegna.
Un tentativo di coniugare ricerca scientifica e promozione del territorio di fronte a una platea di quasi tremila ricercatori accademici e industriali ben riuscito visto l’accoglienza riservata dai visitatori. A decine hanno affollato lo stand dell’Università di Cagliari per provare il sistema e, al tempo stesso, ammirare le bellezze della nostra regione.
UNA SIMULAZIONE DEL SISTEMA WoBo e MAGGIORI INFORMAZIONI SONO DISPONIBILI A QUESTO INDIRIZZO:











