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Furti, incendi di aziende agricole, negozi e auto, ma anche rapine, traffico di droga, ricettazione e possesso di armi clandestine. Era una banda ben organizzata quella sgominata oggi dai carabinieri di Viterbo: tra i componenti ci sono dieci sardi.
“Con l’operazione odierna abbiamo liberato gran parte della bassa Tuscia dalla morsa criminale – hanno spiegato gli investigatori -. Le vittime dei furti e degli altri reati vivevano in uno stato di forte ansia nei confronti dei membri del gruppo che, in diversi casi, pur di ottenere i loro scopi, procedevano con atti persecutori e stalking contro chi si opponeva alle loro richieste”,
L’operazione denominata “Mamuthones” ha portato agli arresti dopo lunghe e serrate indagini. Il blitz prende il nome delle tipiche maschere sarde ed è scattato all’alba di questa mattina. Ha visto impegnati 150 uomini dell’Arma, che hanno eseguito tredici ordinanze di custodia cautelare.
Undici dei provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti nella provincia di Viterbo, mentre due in quella di Roma. Dieci degli arrestati sono di origine sarda, due sono invece viterbesi e l’ultimo romano. Nel corso dell’operazione sono state inoltre effettuate quattordici perquisizioni con l’impiego di metal detector ed unità cinofile addestrate per la ricerca di armi nascoste. L’indagine ha preso il via dopo una serie di incendi subiti da alcuni imprenditori della bassa Tuscia, che si sono rivelati essere invece atti ritorsivi per costringerli a soddisfare richieste avanzate dalla banda.