Raimondo Mallus ha 23 anni, e la prima volta che è andato “in acqua” per pescare ne aveva quattordici. Nove lunghi anni trascorsi sopra la barca per portare ogni giorno la pagnotta a casa. Adesso i danni dell’alluvione e lo stop alla pesca di mitili da parte dell’Assl sono due colpi forti dai quali difendersi: “Sono rovinato anche io, è come avere davvero i piedi nel fango”, dice. “Sono fidanzato, vivo ancora con i miei genitori ma le mie spese me le voglio pagare da solo, non chiedendo soldi a mamma e papà”. C’è tutto l’orgoglio di un giovane che si è rimboccato le maniche da molto presto.
“Ho tutte le carte in regola, pago centosettanta euro al mese alla cooperativa. Stiamo tirando davvero su tutto, siamo veramente messi male. Alcuni miei colleghi sono più in crisi di me perchè hanno famiglia, figli e affitto”.










