Un diversivo per far concentrare le forze dell’ordine in un unico posto, poi quattro colpi, uno messo a segno, tre tentati. Nel giro di pochi minuti a Sassari è stato il caos: un allarme bomba ha infatti gettato nel panico i dipendenti di una banca dove era stata segnalata la presenza di esplosivo da una telefonata anonima. L’anonimo parlava di piazza Castello, dove sono arrivati i poliziotti con gli artificieri e i vigili del fuoco.
I controlli, poi il sopralluogo e la certezza che si trattasse di un falso allarme. E, forse, di un modo per evitare di essere beccati dalla polizia. Già, perché in quello stesso arco di tempo, due malviventi sono entrati in azione provocando diverse telefonate giunte alle centrali operative di carabinieri e polizia. A partire da quella che ha segnalato un rapina nella zona di Monte Rosello.
Nel mirino è finito un Compro oro di via Giovanni Pascoli, dove un uomo con il volto travisato e armato di pistola ha minacciato il titolare per farsi consegnare l’incasso. E’ poi scappato a piedi, facendo perder le proprie tracce tra le strade circostanti. La vittima, sotto choc, ha lanciato l’allarme alla polizia che ha raccolto la sua testimonianza ed avviato le indagini per risalire all’autore del colpo. Ma nel frattenpo, in quegli stessi istanti, un’altra rapina stava per essere messa segno a Sassari.
Stavolta, il malvivente armato di coltello ha preso di mira tre esercizi commerciali nel quartiere di Latte Dolce. Si tratta di una farmacia, un seupermercato e una tabaccheria: tutti e tre i colpi sono però andati in fumo. Continua , quindi, l’allarme rapine in Sardegna. Nella regione si sta attualmente verificando un’evidente escalation di colpi in attività commerciali e appartamenti. Sono soprattutto le vielle ad essere prese di mira.
Ultima, in ordine di tempo, una rapina violenta ai danni di un medico condotto nel Cagliaritano: è stato sorpreso da una banda di malviventi fuori dalla sua villetta, mentre stava per recarsi al lavoro. Bloccato, è stato imbavagliato e condotto in casa dove è stato costretto ad aprire la cassaforte e aconsegnare tutti i soldi e i gioielli in essa contenuti.













