di Luigi Bullita
Questa mattina, scorrendo la home di Facebook, mi sono imbattuto in questo post. Non servono spiegazioni per capire cosa possa essere successo; l’immagine parla da sola. Questa foto ci racconta tante cose.
C’era un cagnolino, forse randagio o forse membro di una famiglia, che purtroppo è incappato nella cattiveria umana, perché è di questo che si tratta.
Non sono necessarie competenze specifiche per stabilire la dinamica dei fatti, e a nulla serve dilungarsi nell’ipotizzarle. Quello che è stato non si può cambiare ma, può e deve spingerci a riflettere. Osservare immagini di questo tipo ci fa constatare che purtroppo esistono ancora persone spietate. Un’azione simile è deplorevole dal punto di vista umano ed etico, nonché un reato perseguibile penalmente. Non è più grave di alcune o meno grave di altre. Ogni buono o cattivo comportamento contribuiscono a migliorare o peggiorare il mondo in cui noi stessi stiamo vivendo. Dobbiamo quindi trarre insegnamento e scegliere cosa vogliamo e non vogliamo essere.











