C’è chi con i soldi pubblici si pagava il suo matrimonio, e chi acquistava libri di valore da lasciare in eredità ai figli. Nuovi “curiosi” risvolti nell’inchiesta dei fondi pubblici dei gruppi consiliari in Regione, che ha scatenato un clima di preoccupazione e tensione in Consiglio.
Il consigliere regionale del Pdl, Carlo Sanjust, secondo la testimonianza di una delle organizzatrici del suo matrimonio, pagò il suo ricevimento di nozze con due assegni provenienti dal suo conto corrente, ma in un secondo momento si fece restituire la cifra in contanti per poi saldare il conto con altri di titoli di cambio legati al conto del gruppo Pdl in Consiglio regionale, in tutto 25 mila euro. Mentre l’ex capogruppo dello stesso partito, Mario Diana, ora “Sardegna è già domani”, acquistò libri pregiati da un’azienda di Bologna. Il fatto che non fossero destinati al gruppo consiliare è provato dal fatto che nel contratto d’acquisto era attesta la tramandabilità ai figli. Oggi l’arresto di entrambi gli esponenti politici per evitare l’inquinamento delle prove, insieme all’imprenditore cagliaritano, Riccardo Cogoni, accusato di peculato in concorso per aver “aiutato” a giustificare le spese di alcuni onorevoli con fatture false.
Secondo la testimonianza dell’organizzatrice del matrimonio, Sanjust qualche giorno dopo le nozze pagò con due assegni per 25 mila euro, chiesti poi indietro e corrisposti nuovamente dopo l’emissione da parte della donna di più fatture, spalmate tra ottobre e dicembre 2009, intestate al gruppo Pdl, e riferite a incontri di lavoro e convegni.
Sempre nell’ambito dell’inchiesta bis per peculato oggi è stato perquisito lo studio odontotecnico e l’abitazione di Onorio Petrini, sempre del Pdl. Secondo gli inquirenti avrebbe acquistato 25 oggetti d’argento con i soldi destinati ad attività politico istituzionali del gruppo consiliare.