Dopo le polemiche, sacrosante per chi è costretto ad affrontare quotidianamente disagi, ritardi e disservizi, arriva un segnale.
Ita ha programmato quattro voli addizionali sulla rotta Cagliari-Linate nelle giornate del 24 e 25 giugno. La compagnia aerea ha inoltre confermato l’impegno a incrementare la capacità dei voli nei collegamenti da e per la Sardegna per gestire le criticità che si sono manifestate anche nello scorso fine settimana.
“L’assessorato e le compagnie aeree che operano nelle tratte della continuità territoriale sono impegnati a ridurre al minimo il disagio patito dai sardi, soprattutto nelle giornate in cui si registra un sensibile incremento del traffico aereo, nonché a garantire un servizio di trasporto aereo sempre più efficiente e rispondente alle necessità dei sardi e anche dei turisti”, dice l’assessore dei Trasporti Antonio Moro. Che poi attacca: “Senza voler nascondere le difficoltà e i disagi del sistema del trasporto aereo, appare però inaccettabile la continua riproposizione di una lamentazione sterile e di atteggiamenti votati al disfattismo che sembrano non tenere conto né della complessità della materia e neppure delle difficoltà oggettive che caratterizzano il comparto. Trasformando così una cancellazione di un volo per un evento eccezionale (l’improvvisa chiusura di un aeroporto internazionale) o i disagi conseguenti a uno sciopero, come occasione per scaricare improperi e accuse senza fondamento, per alimentare una polemica politica, priva di contenuti, senza costrutto e soprattutto inutile e dannosa per l’intera Sardegna”. Eppure, se non ci fossero polemiche e lamentele non ci sarebbero interventi d’emergenza, questo è ovvio.
C’è poi la conferma di un modello sardo di continuità territoriale, con contributi alle compagnie aeree e direttamente al passeggero per l’abbattimento del costo del biglietto aereo: il tutto, da realizzare negli otto mesi scarsi che mancano al voto. Ancora irrisolto il problema di chi vive in Sardegna per lavoro, a cui è ingiustamente e incomprensibilmente negata la continuità territoriale dalla primavera all’autunno. Questione su cui la Regione non ha detto una parola.










