In presenza del sindaco Pietro Pisu, di assessori, degli artisti che hanno offerto il loro lavoro, delle operatrici dello Sportello Antiviolenza che operano nel territorio comunale e di molti cittadini ieri mattina si è svolta la cerimonia ufficiale: “Le panchine saranno non un semplice arredo urbano, ma il veicolo di un forte messaggio per tutti; saranno il simbolo permanente del rifiuto della violenza nei confronti delle donne e l’invito al rispetto del codice della strada a tutela della vita di ognuno di noi” ha spiega il vicesindaco Elisabetta Contini. Due problematiche sempre attuali, oggi più che mai, che riflettono drammi incalcolabili sulla vita e le psiche delle persone: la violenza contro le donne, quella che uccide e massacra chi crede nell’amore e invece diviene vittima di un rapporto malato dal quale è difficilissimo uscire. E la sicurezza stradale, obbligatoria non per evitare sanzioni salate ma per salvaguardare l’incolumità di chi guida e degli altri. “Un messaggio ben preciso, rivolto a tutti, perché la vita è il nostro bene più prezioso e tutti noi dovremmo viverla in serenità e priva di ogni violenza.
Noi siamo felici ed onorati di aver partecipato a questo progetto, donando il nostro lavoro” esprimono gli artisti Agnes Zimmerman e Luca Cocco. “Da oggi anche la nostra cittadina ha la panchina rossa a tenere sempre viva la memoria sulla violenza alle donne: infatti in piazza Manzoni” è stato posizionato il simbolo dedicato “a tutte le donne vittime di violenza, tema assai affrontato in questi ultimi giorni, visto l’efferato pluriomicidio a danno di una giovane donna e del bimbo che portava nel proprio grembo e di cui la cronaca ci aggiorna costantemente” commenta l’assessore Maria Grazia Fois. Due scritte, semplici e chiare: “L’amore non è mai violenza” rivolto a tutte le donne che, circuite e risucchiate nel vortice della relazione tossica, subiscono, tollerano e si annientano per l’illusione di un amore che, in realtà, non esiste, ma è anche un messaggio indirizzato a chi compie del male, a quella “razza” di chi, con inganni, denigrazioni, insulti, privazioni e, molto spesso, violenza fisica, è convinta di essere superiore e in possesso della vita di chi gli sta accanto. Persone con una mente deviata, in cui a volte è insita una cultura distorta che non può e non deve essere accettata. Come quella della violazione del codice stradale: “Attenzione la vita è preziosa” poiché basta un attimo per spezzare la propria esistenza e quella degli altri. Corse sfrenate, sorpassi azzardati, alcol e droga assunti prima di mettersi alla guida sono solo alcune delle cause che segnano la lunga e silenziosa strage che avviene nelle strade. Guidare con prudenza, insomma, sempre è la parola d’ordine.