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Quartu, via al progetto “Generazione Scuola”

Contrastare i fenomeni di dispersione scolastica ed esclusione sociale.

di Valeria Putzolu
6 Dicembre 2024
in hinterland

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Quartu, via al progetto “Generazione Scuola”

“Numeri negativi in termini di abbandono scolastico”, tanto che la Sardegna si colloca tra le prime regioni in Italia e nel contesto europeo.
Al via a Quartu il progetto ‘GenerAzione Scuola’. L’iniziativa, che si inserisce nel contesto dei Patti Educativi di Comunità, punta ad affrontare le problematiche socio-educative specifiche del territorio attraverso un’analisi approfondita delle difficoltà che alunni e famiglie affrontano in ambito educativo, emotivo e sociale. L’obiettivo finale è contrastare i fenomeni di dispersione scolastica ed esclusione sociale, promuovendo per contro eguali opportunità di apprendimento per tutte e tutti.
Il progetto quartese nasce grazie alla partecipazione al bando “Scuola bene comune”, finanziato dalla Fondazione di Sardegna, che ha iniziato anni fa con un Bando Scuola semplice e ritenuto poi necessario investire di più nel settore, sempre rispettando l’istituzione scolastica come soggetto espressione di libertà, sia intellettuale che professionale. Dallo scorso anno è stato promosso questo ulteriore bando, con l’obiettivo, istruito con l’Ufficio Scolastico Regionale, di costruire dei percorsi che vedessero collaborare diversi soggetti attivi nei territori, ovvero Amministrazioni locali, scuole e mondo del terzo settore, rendendo quest’ultimo titolare anche dal punto di vista amministrativo affinché sia possibile utilizzare le risorse con maggiore agilità.
In città GenerAzione Scuola ha come soggetto capofila la Cooperativa Sociale Laurus e i partner sono il Comune di Quartu Sant’Elena, gli Istituti Comprensivi cittadini n. 5 e n. 6, l’Associazione Figli d’Arte Medas, l’Associazione Diabete Zero ODV, l’ASD Fortitudo Hockey Cagliari, l’Associazione Genti Arrubia Aps e l’Associazione Neverland.
“Il progetto prevede la possibilità di intervenire in una serie di settori tra cui quello dell’educazione e della formazione, per poter così agire in modo concreto a contrasto della dispersione scolastica e dell’esclusione sociale – ha spiegato in occasione della presentazione l’Assessora comunale alla Pubblica Istruzione Cinzia Carta -. Sappiamo che la Sardegna, e quindi anche la nostra città, ha dei numeri negativi in termini di abbandono scolastico, tanto da collocarsi tra le prime regioni in Italia e nel contesto europeo: una situazione preoccupante. Ecco il motivo per cui intendiamo rafforzare la rete di collaborazione tra istituti scolastici, enti territoriali e associazioni del territorio, con una progettualità pluriennale.
“Il progetto punta a generare azioni positive, in contrasto al gap educativo che interessa la fascia adolescenziale e le stesse famiglie, a volte in difficoltà nell’affrontare il rapido cambiamento della società – ha ribadito l’Assessore ai Servizi sociali e alle Politiche generazionali Marco Camboni -. Mi riferisco alle contemporanee modalità educative e formative che i ragazzi spesso si creano attraverso i social, una situazione che influisce nella personalità dei minori. Questo progetto parte da un’analisi del fabbisogno della comunità quartese. Non è quindi calato dall’alto, ma si basa su una fase preliminare con importanti indirizzi dei Servizi Sociali. E punta su un concetto di sinergia volta a creare protezione: se la rete ha le maglie strette diventa indubbiamente più efficace. È un’azione di progettualità trasversale che coinvolge quindi le istituzioni, la scuola, le agenzie formative, educative e ricreative. Tutte insieme concorrono a sviluppare attività, formative e anche ludiche, per contrapporsi al disorientamento che a volte genera l’attuale società”.
La Dirigente scolastica Aurelia Orrù ha ricordato che “questa forma di collaborazione nasce nel Piano Scuola del 2021, puntando a promuovere nuove forme di concertazione nel territorio, per rispondere alle esigenze specifiche che però si inseriscono in un problema più generale. La scuola non può lavorare e dare risposte in maniera univoca, occorre invece iniziare a ragionare come sistema per rispondere ai tanti bisogni specifici, legati a una complessità che riguarda tutto il tessuto sociale in cui quella scuola o quelle famiglie sono inserite. Già da luglio stiamo lavorando per avviare questo patto, arricchito da vari soggetti istituzionali, scolastici e associativi. Speriamo sia semplicemente un trampolino di lancio e anche una grande palestra per tutti noi. Sono sicura che in prospettiva tutto ciò darà al territorio delle risposte molto più efficaci e rimetterà la scuola, con la collaborazione delle famiglie, in una posizione di centralità per l’educazione. Bisogna garantire un’offerta di qualità e convincersi che la frequentazione della scuola è importante per la costruzione di cittadini consapevoli”.
“Questo progetto si basa su un vero spirito di co-progettazione – ha ribadito Maria Grazia Meloni, Direttrice della Cooperativa Laurus e Coordinatrice del progetto -. Abbiamo parlato da subito di patto educativo, di attività di alta prevenzione, dove ognuno ha un ruolo attivo. Abbiamo già potuto constatare quanto il Comune si sia adoperato in progetti di prevenzione, ma anche di presa in carico, con il Servizio sociale professionale. Andremo a rinforzare ulteriormente quest’impegno nella città di Quartu. In questo primo anno le attività saranno diverse, ma tutte hanno a che fare con la salute e il benessere. Proseguiranno anche durante il periodo estivo, occupando i ragazzi e le famiglie con percorsi che, chiusa la scuola, permetteranno di continuare a costruire un progetto educativo e trasversale. Le azioni interesseranno sostanzialmente tutta la comunità, anche con due grandi eventi che potranno avere un effetto moltiplicatore, non limitandosi quindi agli obiettivi educativi dei due istituti scolastici interessati. Tutti i quartesi saranno invitati a incontri di rete, di prevenzione, di supporto psicopedagogico, per dare risposte a domande educative che ogni famiglia affronta quotidianamente. È una svolta importante – ha concluso -, perché permette di trasformare la scuola in vero istituto di politiche educative. Questa è la mission del progetto, lo spirito che anima i soggetti del Terzo Settore interessati, ognuno con le proprie competenze”.

Tags: quartu
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