Tensione sul 25 aprile a Quartu: il raduno neofascista in cento scatena le polemiche. Non ci stannoil Pd e i Giovani Democratici, che prendono posizione in maniera molto dura_ “ Per il secondo anno la città di Quartu rischia di dover ospitare un raduno di nostalgici della RSI i quali, col pretesto di deporre una corona di fiori per i caduti di Salo infangano la lotta di Liberazione dal cui sangue versato nacque l’Italia libera, repubblicana e democratica. Suona sui social network l’adunata del manipolo di neofascisti i quali, sulle lettere di un politicamente corretto “nobis!” (“A noi!”) si danno appuntamento per il 25 aprile alle 18 in Piazza Sant’Elena. I democratici quartesi condannano anche solo la possibilità che ciò avvenga una seconda volta, che in nome del revisionismo più becero siano messi sullo stesso piano i caduti per la libertà e i miliziani di un regime venduto agli invasori nazisti. Che l’amministrazione comunale chiarisca, e se la manifestazione non è stata autorizzata, che compia tutti gli atti necessari ad impedire commemorazioni indegne ed abusive.
“La Repubblica Italiana nasce Democratica e Libera grazie alla lotta antifascista di liberazione nazionale alla tirannia fascista e al totalitarismo nazista. uomini e donne hanno lottato e sono caduti per darci un paese libero e democratico fondato sulla pace e sul rispetto della dignità della persona e dei diritti dell’uomo che quei regimi hanno calpestato. La nostra Costituzione e la legge italiana rigetta e vieta l’apologia del fascismo e pertanto le autorità preposte al rilascio di qualunque autorizzazione a un certo tipo di manifestazioni si chiedano se esse siano in conformità alle normative vigenti nel nostro paese”, dichiara il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale Stefano Secci.












