Una piccola maschera di Mamuthones, fatta a mano, in legno chiaro, non è più appesa al lumicino della lapide di un 52enne di Quartu, Gigi, morto pochi mesi fa dopo una breve ma devastante malattia che non gli ha lasciato scampo, lasciando soli moglie e figlio molto prima del previsto. Dallo scorso cinque aprile l’uomo riposa nel cimitero quartese e i tanti amici che ha avuto in vita, oltre naturalmente ai parenti, hanno sempre portato fiori freschi e anche qualche oggetto particolare. Un suo caro amico ha realizzato a mano la mascherina che è stata portata via da qualche balordo. È stata la vedova, Patrizia Belloni, oggi, a fare la tristissima scoperta: “È una azione ignobile, mi rivolgo a chi si è preso o crede di aver preso un souvenir, quello è un dono di un amico a mio marito fatto con affetto”, si sfoga la donna, “come si può fare una cosa così brutta? Non per il valore dell’oggetto, ma proprio per il gesto alla persona. Vergognati”. Sul fatto che si tratti di un furto ci sono pochissimi dubbi: “Il Mamuthones è stato rubato, il vento non c’entra nulla. Ed è stato rubato oggi, visto che ieri il cimitero era chiuso”.
La rabbia e l’amarezza non mancano di certo: “Ho raccontato tutto a chi lavora all’interno del cimitero, si sono detti dispiaciuti. Ho anche scoperto che, da poco, qualcuno ha pure rubato dei fiori dalla tomba di una bambina”.












