L’Opera Beach di Quartu è salva. Dopo mesi di battaglia legale tra i gestori e il Comune, titolare dell’area, si è arrivati ad un accordo sui pagamenti. Una transazione che i legali dell’amministrazione giudicano “favorevole”, come si legge nella delibera approvata a ridosso del Natale. La guerra era scoppiata per la Tari e i canoni non pagati: da un lato c’erano gli uffici comunali che pretendevano la restituzione dell’area. Il ricorso al Tar di chi gestisce i cinquemila metri quadri vista mare, però, ha portato a uno stallo. Risolto nei giorni scorsi: “La transazione pare conveniente in quanto il concessionario sta provvedendo al pagamento di tutte le somme dovute in base alla convenzione e, in relazione al 2022, dovrà provvedere anche al pagamento degli interessi di mora. Si sta obbligando a regolarizzare la Tari” e, quindi, “si è giunti a un risultato pienamente soddisfacente”, spiega l’avvocato del Comune, Giulio Steri.
“Salvati decine di posti di lavoro”, esordisce la legale dell’Opera Beach, Matilde Mura. “Pagheremo il canone del 2021, poi la parte della Tari che, secondo noi, è dovuta, visto che una parte è sbagliata perchè il Comune ha applicato la categoria discoteca in una porzione del locale che non lo è. Ci siederemo attorno a un tavolo per un accordo, se non lo troveremo l’amministrazione comunale farà i suoi passi e noi impugneremo gli atti davanti alla Corte di giustizia tributaria. Pagheremo subito il canone del 2023, 34mila euro. E realizzeremo anche opere di mitigazione del rumore, mettendo delle pareti speciali. Siamo gli unici in tutto il litorale che possono svolgere attività di intrattenimento, gli altri baretti non potrebbero farlo”. Salvi, quindi, anche tutti gli eventi danzanti e le ospitate dei deejay internazionali.











