Ha preso in affitto un appartamento nella zona del Quartello insieme alla moglie da quasi un anno, Lucio Pasi, ingegnere civile 53enne di Bologna. A distanza di tempo, però, quasi si pente nell’essere venuto a vivere a Quartu. Il motivo? “I troppi rifiuti sparsi in giro”. Il Comune di Quartu, va detto, ha intensificato i controlli e, tra telecamere e agenti, sono fioccate numerose multe. Ma gli incivili sembra proprio che non siano pochi. Pasi ha deciso di spedire alla nostra redazione qualche fotografia e il suo pensiero. Eccolo, di seguito.
“Salve, mi chiamo Lucio Pasi, sono un ingegnere civile emiliano e mi occupo di deumidificazione muraria. Da quasi un anno vivo con la mia famiglia a Quartu Sant’Elena e in questi mesi sono stato testimone di un degrado ambientale urbano ed extraurbano causato dall’abbandono selvaggio di spazzatura francamente inconcepibile. Sacchetti di immondizia si accumulano in tantissimi punti della città e della campagna; canali e campi agricoli sono invasi da giocattoli rotti, pneumatici, assorbenti e pannolini; bottiglie, carte e plastiche vengono abbandonati in ordine sparso ovunque, anche nei parchi in cui porto il mio cane, per non parlare degli escrementi, che onestamente, pur nella poca piacevolezza degli stessi, rappresentano il minore dei problemi. Mi rendo perfettamente conto che i primi responsabili di questa discarica a cielo aperto sono i cittadini incivili, ma sono altrettanto consapevole che non è pensabile lasciare la situazione così come è, non tanto per l’immagine della città, che è davanti agli occhi di tutti, ma per l’impatto ambientale devastante che la spazzatura lasciata in giro per settimane o mesi ha la spazzatura. Quelli che voi chiamate ‘caddozzi’ sono troppi, puoi mettere tutte le telecamere che vuoi ma ne becchi uno su 100, e non cambia la mentalità. Le strade vanno ripulite, punto e stop. Poi va fatta anche educazione, prevenzione, ma prima le vie vanno pulite altrimenti ci rimettono tutti. Sono sconcertato e sinceramente preoccupato per l’ambiente in cui io e la mia famiglia vorremmo vivere, un ambiente tanto stupendo, quello sardo, meraviglioso ed unico quanto fragile e delicato. Vista la situazione, essendo in affitto sino a ottobre, poi non sappiamo se resteremo a Quartu. Spero che queste mie parole trovino ascolto da parte di chi ha il potere di cambiare le cose affinché tutti noi possiamo vivere in un ambiente salubre e umano”.












