La città di Quartu? Non brilla per quanto riguarda la cultura. Almeno, questo è il punto di partenza del discorso di Giacomo Medas, 67 anni, direttore della scuola civica di musica, nel corso dell’incontro pubblico organizzato dal gruppo politico “Cambiamo Quartu” che, tra i banchi del Comune, è rappresentato dal consigliere Francesco Piludu. Un lungo intervento, quello di Medas, che fa l’elenco delle tante criticità da risolvere: “La sede è stata spostata, dal tetto cade l’acqua e abbiamo le luci fulminate”. Quasi un paradosso per una realtà che, a detta dello stesso direttore artistico, “ha seicento allievi ed è la più finanziata, in Sardegna, dalla Regione. C’è difficoltà a capire questa situazione”, prosegue Medas. Che mette, nella sua classifica delle priorità, “la cultura prima di una strada asfaltata o un monumento. Vivo a Quartu dal 1980, ho sempre visto la classe politica fare strade o piazze. E la cultura? La città va animata a livello culturale, bisogna anche organizzare eventi che avvantaggino i nostri giovani”. E il messaggio più forte all’amministrazione comunale è bello che lanciato.
“Sento cose pazzesche. Giovani che chiedono perchè non li ho contattati per avvisarli di fare l’iscrizione, quando c’è tutto nel sito della scuola civica. Manca l’abc, dobbiamo imparare dai paesi dell’Est dove i ragazzini di cinque anni sanno già leggere la musica. Qui in Sardegna no: l’inglese sì, la musica no. È questa ‘forma mentis'”, conclude, amareggiato, Medas, “che mi tiene lontano dalla mia città”. E, nonostante i toni “decisi” di Medas, con dichiarazioni fatte nel corso di un’assemblea pubblica, il direttore, a distanza di ore, ci tiene a precisare che non ci sarebbe stata “nessuna ira, tanto meno nessuna dichiarazione choc. Il mio intervento di ieri voleva sottolineare come la cultura, nostro malgrado, occupi gli ultimi posti della scala sociale. A testimoniare quanto detto i ritardi, talvolta estenuanti, nella manutenzione ordinaria dei locali. La civica di Quartu come le altre scuole dell’obbligo quartesi e direi della regione patisce questa condizione”.











