Il desiderio di un tuffo o di una tintarella tra le pietre di Mari Pintau a Quartu non conosce sosta. Ma, purtroppo, a essere vietata è la sosta non dei bagnanti ma delle loro auto e scooter, parcheggiati alla rinfusa e in punti totalmente vietati sulla Provinciale 17. Dal Comune l’avevano promesso: nell’ultima estate senza il numero chiuso “nessuna pietà” per chi mette in pericolo la propria vita e quella degli altri lasciando le vetture anche in punti della strada totalmente ciechi. E così, dopo la strage di multe del weekend, ecco servito il bis, in un martedì di luglio con temperature torride. Gli agenti della polizia Locale sono andati praticamente a colpo sicuro, ma ci sono state anche numerose segnalazioni da parte di automobilisti che hanno rischiato frontali o di andare a sbattere contro auto più o meno grandi lasciate con due ruote sulla ghiaia e le altre due vicino alla striscia continua bianca della Provinciale. Non ci sono stati incidenti, fortunatamente, ma molti bagnanti, una volta tornati alle proprie auto o moto, hanno trovato l’amara “sorpresa” della contravvenzione sul parabrezza o sul lunotto anteriore. E iniziano ad arrivare anche le denunce da parte delle associazioni che si occupano di mobilità e diritti di pedoni e automobilisti.
“Dopo avere occupato tutte le banchine, e ricordando che la sosta in banchina è sempre vietata”, denuncia l’Utp, Utenti trasporto pubblico Sardegna, ” le auto hanno costretto i pedoni a camminare nella corsia di marcia e impedito a chi ha un’avaria o un malore di potersi fermare. Alcuni cittadini hanno deciso di parcheggiare anche sul margine della corsia, costringendo i veicoli a camminare contromano. Ovviamente questi geni, una volta buttata l’auto in quelle posizioni, te li ritrovi dietro le curve con sdraio, borsoni e bambini che camminano lungo la corsia”. E, altrettanto ovviamente, “la polizia Locale è passata e ha fatto strage di multe”.








