È un caso, forse, destinato a fare giurisprudenza, come si dice in questi casi. Un cittadino segnala all’amministrazione comunale una situazione di rischio, il Comune non fa nulla nemmeno dopo la mediazione tentata da un legale e, alla fine, dalle casse pubbliche escono un bel po’ di soldi per dei lavori che, forse, sarebbero potuti costare molto meno. Succede a Quartu: nel 2017 Roberto Cuboni, dipendente bancario di 54 anni, chiede al Comune di intervenire in via Goceano 7: “Fuori dall’abitazione ci sono le radici di alcune piante che hanno provocato danni al marciapiede e il muro della mia villetta ha già varie crepe”. Richiesta fatta, dall’altra parte il silenzio. Cuboni si rivolge ad un avvocato, inizia la mediazione tra le parti. Il legale spedisce agli uffici comunali carte e documenti, ma è inutile. E allora si arriva alle vie legali. La legale di Cuboni, Rita Madau, apre anche un subprocedimento, chiedendo e ottenendo la possibilità di fare eseguire tutti i lavori al suo assistito, a sue spese, rivalendosi poi sulle casse comunali. Roberto Cuboni chiama una ditta specializzata, gli operai intervengono e, alla fine, apre il portafoglio.
Il 9 settembre 2021 il giudice della seconda sezione civile del tribunale di Cagliari, Antonio Dessì, dopo aver visto l’istanza presentata dal cittadino a luglio, avendo ritenuto “la stessa giustificata dalle documentazioni allegate”, nel dettaglio “gli esborsi effettuati per mettere in esecuzione la propria ordinanza del sei ottobre 2020, alla quale il Comune non ha spontaneamente adempiuto”, liquida a Roberto Cuboni la somma di “12951,79 euro”. Soldi che deve scucire “il Comune di Quartu”. E i denari, il Comune, li scuce. Due sere fa in Consiglio comunale passa a maggioranza il debito fuori bilancio che, presto, porterà nelle tasche del 54enne tutti i soldi spesi per i lavori, più Iva e spese legali: “Giusto così”, commenta Rita Madau, “i lavori li ha fatti il mio cliente dopo che il Comune ha fatto orecchie da mercante, anche dopo aver ricevuto l’obbligo, da parte del giudice, di adempiere ai lavori stessi”.












