Il Comune di Quartu ha bisogno di soldi per incrementare il numero dei dipendenti, alla luce di tutta una serie di pensionamenti, e decide di aumentare l’Imu di tutte le seconde case. La tassa si alza, c’è l’ok del Consiglio comunale (maggioranza favorevole, opposizione contraria): 0,4 per mille in più, l’aliquota passa dal 9,6 al dieci. C’è il tanto per fare infuriare l’opposizione, che vede nella mossa della maggioranza che sostiene il sindaco Graziano Milia un modo per mettere le mani nelle tasche dei quartesi. Christian Stevelli, Psd’Az, è netto: “È un aumento di tasse per noi improponibile in questo momento, avevo già presentato un ordine del giorno, approvato all’unanimità, per la riduzione delle tasse, è rimasto disatteso. aumentare le tasse per dare servizi è una cosa più facile che provare ad efficientare la macchina amministrativa”. Contrario e polemico anche Michele Pisano di Fratelli d’Italia: Con l’aumento dell’Imu l’amministrazione intende coprire le spese delle nuove assunzioni, ma c’è un problema: dovremo fare assunzioni quasi annualmente, se aumentiamo di volta in volta le cifre raggiungeremo numeri altissimi”.
A favore della scelta la consigliera di maggioranza Valeria Piras: “Dall’esterno sembra che l’amministrazione sia matrigna e che voglia fare cassa, invece siamo tra i pochi Comuni che ha azzerato la Tari per le attivitá commerciali che hanno avuto la serrata nel periodo della pandemia, chi era in regola con i pagamenti non ha pagato neanche un euro. Sull’Imu, sappiamo benissimo che non colpisce i proprietari di prima casa ma di chi ha la seconda. Una casa di settanta metri quadri avrà un incremento di diciotto euro all’anno, è sempre un incremento”, osserva la Piras, “ma credo che sia meglio trovare una soluzione che non va a colpire le persone che hanno piu necessità, ma anzi facciamo in modo che la macchina amministrativa funzoni meglio. Cercheremo di colmare il gap di chi è andato in pensione”.









