Cinquemila quartesi costretti a pagare l’acqua che arriva da alcuni pozzi, riempire taniche alle fontanelle pubbliche o attaccarsi a serbatoi pur di non restare all’asciutto. Succede nel litorale di Flumini, dove si accende lo scontro tra residenti e Abbanoa. In mezzo, con un ruolo tutt’altro che secondario, c’è il Comune di Quartu. Dal sindaco Milia sino all’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Conti, l’amministrazione ha sempre fatto sentire la propria voce nel denunciare i lavori finanziati ma mai iniziati d Abbanoa. Oggi, i residenti del comitato di Flumini hanno deciso di contarsi: un censimento ufficiale, per avere i nomi di tutti i cittadini non serviti da Abbanoa e intentare, in seguito, una causa contro la società idrica. A raccogliere i dati è Franco Amidei, il geometra che agli inizi degli anni Novanta ha costruito “la linea principale delle tubature che collegano il Simbirizzi con Capitana. Poi, a causa di un cambio di società e vari passaggi societari, siamo arrivati ad Abbanoa. Nel 2006 ha finanziato i lavori ma i titolari di terreni privati hanno bloccato i lavori e la ditta incaricata, nel frattempo, è fallita. Nella zona di montagna di Flumini, andando verso Terra Mala, tanti concittadini sono rimasti senz’acqua. Le tubature sono posate dal 2010 ma manca il collegamento principale al serbatoio esistente e ad un altro serbatoio ancora da costruire”, spiega: “Siamo pronti a imbastire qualunque iniziativa per tutelarci, anche una denuncia. Una volta che avremo il totale delle persone coinvolte ci riuniremo per capire come smuovere la situazione”.
Abbanona, però, non ci sta a passare per colpevole: “Mancano le opere di urbanizzazione. Strade, reti idriche e fognarie, lampioni, aree verdi e aree di cessione per realizzare servizi. I nostri progetti li abbiamo fatti, creando le dorsali, cioè le condotte principali alle quali si sarebbero dovute agganciare le zone urbanizzate, a partire dalla zona di via dell’Autonomia Regionale. Stiamo lavorando col Comune per sbloccare almeno questo progetto, al momento ci sono contenziosi in corso con le imprese”.










