Sono pochi, rispetto ad una maggioranza che ha “bruciato” pagamenti che ballano tra qualche centinaio di euro e cinquemila euro, ma spiccano perchè sono cittadini non in difficoltà economiche, anzi. Tra gli evasori da record di Imu e Tari a Quartu ci sono imprenditori e titolari di aziende ben avviate. Non cittadini che vivono in case popolari, o iscritti a questo o quel programma di aiuti sociale del Comune: anche perchè, in quel caso, avrebbero tutti gli aiuti del caso. Il quadro è emerso durante le ultime verifiche che hanno portato l’amministrazione comunale, con l’ok di tutti i consiglieri, a far slittare al 30 novembre la data ultima per pagare multe e tasse senza la tegola economica degli interessi. I nomi, ovviamente, sono top secret, ma tra chi ha evaso “c’è una minoranza che non ha sicuramente nessun problema economico”, spiega il vicesindaco Tore Sanna. E superare il tetto dei ventimila euro di tasse evase fa rabbrividire, in una città dove c’è un buco di trentacinque milioni e la speranza di riaverne almeno 23 contando sul pagamento dei balzelli senza nessuna mora aggiuntiva.
“Di sicuro, stiamo continuando a bloccare i conti di chi può pagare, in attesa che si regolarizzi”. A livello nazionale, il Governo Meloni ha predisposto la stessa tecnica, cioè i prelievi forzosi, su una determinata fetta di evasori. L’amministrazione comunale di Quartu, come si dice in questi casi, ha indicato la strada a Roma, attuandola già da prima ma nei confronti di tutti quelli che, seppur potendo, hanno fatto carta straccia di avvisi di pagamento per la spazzatura o la casa.










