Una buca. Meglio, un cratere, ampio e grosso, tra i tanti che ancora si trovano in molte strade di Quartu Sant’Elena, stava per rivelarsi fatale per Michela Atzeni. 43 anni, prof precaria proprio a Quartu ma residente a Monserrato, due giorni fa se l’è vista davvero brutta. Verso le 17:30, diretta al mare in sella alla sua bicicletta, ha centrato in pieno “una voragine in viale Colombo, poco prima della rotondina accanto a via San Benedetto”. La Atzeni è caduta violentemente sull’asfalto, “e ho rischiato di essere investita”. Per fortuna, le auto dietro di lei si sono fermate per tempo. Soccorsa dal 118, è stata trasportata con l’ambulanza al Santissima Trinità, dove tanto per cambiare ha vissuto un’altra odissea: “Ho dovuto attendere dieci ore al pronto soccorso prima di essere visitata. Ho un trauma all’addome, i medici mi hanno prescritto una settimana di cure”. La 43enne si ritiene una “miracolata. Indossavo, come sempre, il caschetto. Se non l’avessi avuto sarei potuta anche morire”. Per fortuna, invece, è ancora viva e può raccontare quelli che sono minuti che difficilmente dimenticherà: “Utilizzo spesso la bicicletta, a Quartu tra piste ciclabili non terminate, come collegamenti, e buche nelle strade, per noi ciclisti la situazione è quasi drammatica”.
“Non chiederò i danni al Comune. Dall’ospedale mi hanno fornito cure e pomate gratuite. Ma voglio sapere quando il sindaco Milia si deciderà a far mettere a posto tutte le strade. Tutte queste buche fanno rischiare la vita a chi utilizza, come me, spesso, la bicicletta. Non parliamo poi di chi ha una bicicletta che può ospitare anche un bambino. Il Comune di Quartu”, osserva Michela Atzeni, “ha pensato alle auto elettriche ma, invece, non c’è nessun nuovo atto concreto per noi ciclisti. Dobbiamo continuare a viaggiare in una situazione quasi continua di insicurezza?”.











