Ce l’ha sopra tutto il resto di documenti e scartoffie accanto alla sua scrivania, la “busta della speranza”. O della disperazione, a seconda di come la si vuole vedere. “Cercano lavoro”, questa la scritta fatta a mano da don Alfredo Fadda, parroco della basilica di Sant’Elena. A Quartu la fame di lavoro è tanta e i poveri da aiutare sono aumentati da quando è scoppiata la pandemia. E se c’era crisi e disoccupazione già prima dell’arrivo del Covid, figurarsi ora: “Assistiamo duecento famiglie, abbiamo l’aiuto della Conferenza vincenziana che le aiuta settimanalmente. Si rivolgono a me per mille situazioni, a iniziare dalla mancanza del cibo. E, 4 giorni su sei, circa cinquanta persone vanno alla mensa del viandante in via Montenegro, prendono un sacchetto pieno di cibo e se ne vanno”, racconta il parroco. Che riceve, ogni giorno, richieste di sos, ognuna immensa nella sua unicità: “Ci sono badanti, assistenti sanitari, insegnanti che fanno ripetizioni, giardinieri. Non abbiamo aspettato il Covid per assisterli”, precisa il parroco, “e vengono da noi a cercare lavoro, molti sono disperati e con la pandemia c’è stato un crollo”, inteso come nuovi casi di disperati. Ed è a questo punto che don Fadda benedice, nel vero senso della parola, “il reddito di cittadinanza, molte famiglie che non avevano nulla si stanno salvando”.
La misura, però, è stata pensata come una forma di accompagnamento al lavoro: “Sì, ma non c’è lavoro nella zona. Se non riescono a trovarglielo gli assistenti sociali o il Comune, immaginatevi se può la nostra parrocchia. Ho una lista di persone che cercano un’occupazione, eccezionalmente arriva qualcuno che mi chiede se ho qualcuno da segnalare” per questa o quella mansione. Ma sono cari rarissimi: “Chi viene da noi ha tra i 50 e i sessant’anni, non può pagare nemmeno le bollette o l’affitto”. E, sul reddito di cittadinanza “salvagente” per tanti quartesi, don Fadda lo ammette: “Non posso escludere che qualcuno possa viversi anche se potrebbe lavorare, il lavoro e guadagnarsi il pane rappresentano la dignità per ogni uomo”. Ma, attualmente, c’è tanta offerta ma pochissima richiesta: “Quando capita che qualcuno abbia bisogno di un lavoratore, guardo tutti i fogliettini con nomi e numeri di telefono e consegno quelli dove c’è la mansione richiesta. E qualcuno si salva”. Ma sono pochissimi, all’ombra della basilica quartese.









