Stop immediato ai tuffi e alle nuotate nella piscina dell’hotel Il Monastero di Quartu. Lo specchio d’acqua della struttura alberghiera di via delle Sequoie a Geremeas è piena di batteri fecali. Lo hanno scoperto gli esperti del servizio di Igiene e sanità pubblica dell’Ats. Il 5 agosto scorso l’Arpas ha trasmesso al titolare dell’albergo i risultati parziali delle analisi microbiologiche effettuate il 3 agosto su campioni d’acqua della piscina. È emerso che, al momento del prelievo dei campioni dell’acqua di vasca per i successivi accertamenti analitici microbiologici, i parametri dell’Escherichia coli e della Pseudomonas Aeuriginosa non sono risultati conformi rispetto ai limiti previsti. Non solo: è stato anche chiesto alla società titolare della struttura “di mettere in atto le procedure di autocontrollo necessarie che, mediante analisi dei processi e dei punti critici ed il loro monitoraggio, consentano l’attuazione degli interventi correttivi previsti in modo rapido ed efficace al fine di assicurare il costante rispetto dei parametri chimici e batteriologici entro i limiti previsti dalla normativa in materia”. Subito dopo, dati e documenti sono stati trasmessi all’Ats, per garantire i necessari requisiti a tutela della salute pubblica.
Materia delicata, e che, come previsto dalla legge, compete al sindaco di turno. Ecco perchè, “considerata la necessità di provvedere a tutela della salute pubblica, con urgenza”, Graziano Milia ha firmato l’ordinanza con la quale ferma tuffi e nuotate. Per la piscina de Il Monastero è scattata “l’interdizione al pubblico all’uso, in considerazione della non conformità dei parametri chimici e batteriologici dell’acqua di vasca, come da rilievi comunicati dal servizio Igiene pubblica dell’Ats. La piscina potrà essere resa fruibile all’utenza esclusivamente dopo il ripristino dei parametri chimici e batteriologici a norma e la verifica con accertamenti analitici dei suddetti parametri”. Sarà compito del titolare fornire i documenti nuovi all’Ats che, successivamente, dovrà comunicare al Comune “l’avvenuto ripristino dei requisiti igienico sanitari”, unico modo per stracciare l’ordinanza.










