Ha ricevuto una telefonata dal suo agente di fiducia che, abbastanza sorpreso, le ha domandato il perchè del prelievo di una somma che mai aveva richiesto. E lei, F.M., pensionata di Quartu, è letteralmente caduta dalle nuvole. Qualcuno aveva chiesto la disponibilità di cinquemila euro da uno dei suoi conti. La donna, con l’aiuto dei suoi figli, si è subito data da fare e in breve tempo ha scoperto chi c’era dietro quella richiesta: “La direttrice di un Caf. Mi aveva proposto di attivare una carta Postepay per avere un cellulare nuovo del valore di 50 euro”, racconta la donna, che preferisce non farsi inquadrare in volto e che stringe, tra le mani, tutti i documenti che proverebbero la colpevolezza della direttrice del centro di assistenza fiscale, un’ultraquarantenne. “Quando mi sono accorta della truffa ho subito bloccato tutto, ma lei era già riuscita a prendermi 1500 euro. Non mi ha mai dato la carta o i codici e li ha utilizzati per prendere i soldi”. Il fatto è avvenuto circa due mesi fa e la 76enne non ha ancora denunciato alle forze dell’ordine.
“Sinora mi ha restituito 500 euro, me ne deve ancora mille. L’ultima volta che l’ho sentita mi aveva detto che era da un suo parente che stava male, invece poi ho scoperto che era in vacanza. Se entro pochi giorni non mi restituirà tutto il denaro andrò in caserma”.








