Disabili gravi, ma anche vittime di revenge porn e cyberbullismo, o alle prese con la depressione. Anche a Quartu ci sono tanti ragazzi fragili, e la fragilità è estesa in automatico alle loro famiglie che devono occuparsi dei disagi del proprio figlio 24 ore su 24, tutelandolo e cercando per quanto possibile di fargli vivere una vita meno complessa. La Giunta Milia ha deciso di dire sì al progetto, gratuito, imbastito dalla Fenalc, la federazione nazionale dei liberi circoli. I giovani e le loro famiglie potranno usufruire di servizi domiciliari, diurni e residenziali. Un progetto globale nei confronti di bambini e ragazzi con gravi disabilità e difficoltà, “In particolare, emerge come sulle famiglie ricada un peso importante nella cura dei figli disabili o con difficoltà, e gli interventi istituzionali solitamente non riescono a raggiungere e mantenere i livelli attesi di efficienza e sostenibilità”, spiegano dai vertici dell’associazione. “Il nostro progetto si propone come risposta alla carenza di servizi fondamentali per bambini e ragazzi affetti da gravi disabilità psico-fisiche o difficoltà ed alle loro famiglie: le strutture di accoglienza ed i servizi esistenti non sono infatti in grado di soddisfare la crescente domanda e non sono in grado di garantire lo svolgimento di tutte le attività che dovrebbero entrare a far parte in maniera equilibrata della giornata di una persona diversamente abile. Il progetto è studiato per favorire l’inclusione sociale di bambini e ragazzi con gravi disabilità psicofisiche o difficoltà legate da disturbi o fenomeni legati alla gioventù come cyberbullismo, revenge porn e depressione, offrendo anche assistenza ai loro familiari”.
“Vogliamo infatti realizzare, con la collaborazione di strutture sanitarie, enti locali, istituzioni scolastiche, enti del terzo settore e numerosi volontari, molteplici interventi dedicati alla riabilitazione sensoriale, sociale e motorio-sportiva di bambini e ragazzi con gravi disabilità o difficoltà, fornendo anche, attraverso uno sportello di ascolto, sostegno psicologico ed informazioni ai loro familiari. Coinvolgeremo i ragazzi in esperienze concrete e in servizi attivi e impiegandoli poi anche nel progetto. Nelle successive fasi del progetto, i nostri operatori, supportati dalla preziosa collaborazione dei volontari e del personale esterno, coinvolgeranno bambini e ragazzi con gravi disabilità o difficoltà in attività sensoriali e laboratoriali: rivolte a bambini e ragazzi con le forme gravi e non di disabilità o di difficoltà socio-culturale, si tratta di attività ideate appositamente per sviluppare nei bambini e ragazzi con gravi forme di disabilità psicomotorie o difficoltà socio-culturali, la sensibilità verso le diverse forme, colori e sensazioni, utilizzando un approccio mirato a stimolare i cinque sensi in maniera controllata, ma anche la coscienza di amore per la vita, per la solidarietà, per l’amore verso il prossimo e per il proprio corpo; saranno sviluppati percorsi teatrali e culturali che coinvolgeranno i ragazzi in esperienze uniche e fondamentali per la loro crescita valoriale”. Previsto anche lo sport “in base alla patologia e alle necessità di ciascuno. Ai bambini saranno proposte, anche sotto forma di gioco, esercitazioni che comprendano l’equilibrio statico-dinamico, la coordinazione senso-motoria, il controllo del tono muscolare e l’educazione posturale, mentre per le forme di disabilità meno invalidanti saranno realizzate attività motorie in acqua passando a sport man mano più impegnativi che realizzeremo con bambini e ragazzi con disabilità più lievi per migliorarne il coordinamento, l’equilibrio, le capacità polmonari. Parallelamente alle attività di riabilitazione con bambini e ragazzi con gravi disabilità, il progetto prevede una fase di supporto alle famiglie attraverso l’educazione familiare ed il “parent training”, cioè un programma di formazione che offre ai genitori il maggior numero di informazioni e il più comprensibili possibili, che permette alle famiglie di acquisire tecniche di risoluzione di problemi specifici e di sviluppare un’adeguata cultura di base sulla patologia o problematica del figlio. Durante l’intero arco del progetto operatori video filmeranno le attività, intervisteranno destinatari, volontari e familiari, creando un video-documentario del progetto, che sarà diffuso su web e tv, in modo da aprire una finestra sul mondo della disabilità e delle problematiche giovanili per avere un forte impatto emotivo sullo spettatore per avvicinare tutti, cittadini e istituzioni, al mondo della disabilità e dei giovani.












