Restare senza un goccio d’acqua nel 2024 per cinque giorni in un rione residenziale di una città italiana? È possibile, meglio, è successo. Dove? A Quartu, in due palazzine di via Portogallo. Trentasei residenti, sparpagliati tra il civico 25 e 27 sono rimasti per quasi una settimana con i rubinetti a secco. E il motivo, stando a quanto raccontano, è clamoroso: “Le due palazzine sono state allacciate alla rete idrica più o meno a fine degli anni 80 dall’allora gestore idrico, il Comune. Nel 2005 venne creata la società Abbanoa che acquisì gli impianti esistenti, compreso il nostro, infatti le due bollette del primo e secondo semestre 2006 ci vennero regolarmente fatturate da Abbanoa.
Nelle fatture sono presenti le matricole dei contattori che sono tuttora presenti, a dimostrazione del fatto che non siamo utenze nascoste”, spiega Aurelio Moi, portavoce di tutti gli abitanti. “Per 17 anni non ci è mai arrivata una bolletta, e la mancata fatturazione l’abbiamo comunicata diverse volte alla società, e sono stati mandati anche i moduli del censimento fatto da Abbanoa diversi anni fa”. Gli abitanti si danno da fare e lo scorso 6 novembre mandano una lettera dettagliata al gestore idrico: “Abbiamo segnalato la presenza di due contatori master non a ruolo, uno per il civico 25 e uno per il civico 27, e la presenza a valle di ciascun master dei contattori dei singoli appartamenti, anch’essi non a ruolo”. La risposta di Abbanoa? “Ci ha intimato di regolarizzare la nostra posizione, affermando che i prelievi non autorizzati sarebbero stati considerati abusivi e che avrebbero provveduto allo slaccio, avvenuto lo scorso dodici gennaio”.
Oggi la riattivazione della fornitura, ma a un prezzo decisamente salato: “I nostri amministratori di condominio hanno deciso, con l’avvocato di Abbanoa, di chiedere i soldi dei consumi degli ultimi due anni”. Si tratta di quasi 135mila euro che, suddivisi per trentasei abitanti, fanno 3700 euro: “Ma si tratta di consumi presunti, calcolati sul nulla”, sbotta Moi. “Per quanto ci riguarda questa scelta è ingiusta. Non è colpa nostra se non abbiamo ricevuto una sola bolletta per diciassette anni, non siamo mica fantasmi”.












