La parola d’ordine è normalizzare, come si era capito già dalle primissime battute del governo Meloni. Rendere il Covid qualcosa di meno mostruoso di quanto, a parere di chi è al comando del Paese, è stato fatto nei primi due anni della pandemia che ha cambiato il mondo per sempre. “Stiamo lavorando per rendere più breve la quarantena di chi è positivo, eventualmente eliminando anche il tampone”, ha annunciato il ministro della salute Orazio Schillaci.
La “declassazione” del Covid a malattia ordinaria ha avuto un inevitabile impatto psicologico sui cittadini: aboliti green pass e vaccini obbligatori, reintegrati medici e infermieri no vax, anche i vaccini sono in fretta caduti nel dimenticatoio. Il ministero della Salute è dunque al lavoro per lanciare, entro la prossima settimana, una campagna di promozione per le vaccinazioni contro il covid e contro l’influenza. “I vaccini sono stati strumenti importanti nella lotta alla pandemia – dice Schillaci – Abbiamo imparato tutti a capire quanto sia importante, soprattutto per chi rischia l’ospedalizzazione, sottoporsi alla vaccinazione”.
Intanto, anche i dati sull’andamento quotidiano sono scomparsi, diventati settimanali con non poche proteste da parte della comunità scientifica. Impossibile, dicono, tenere sotto controllo l’andamento della pandemia e la sua evoluzione, o involuzione, con dati a così grande distanza. Ma soprattutto è impossibile intervenire tempestivamente in caso di focolai, per il semplice motivo che nessuno sa della loro esistenza.











