La lingua sarda come carta vincente per vincere la sfida europea e aggiudicarsi il titolo di capitale della cultura nel 2019. Parte dal Comune una proposta di deliberazione per la tutela e il rilancio della lingua sarda a tutti livelli, dall’insegnamento nelle scuole fino ad arrivare alla comunicazione istituzionale scritta in limba. L’idea, messa nero su bianco in un documento depositato in Consiglio comunale, da parte di tre consiglieri del centrosinistra: Enrico Lobina, Fds, Marco Murgia, Pd, Giovanni Dore, Sardegna Pulita.
“Al monolinguismo vogliamo contrapporre il bilinguismo – ha spiegato Lobina – che contribuisce alla crescita socio – culturale del popolo. E il sardo potrebbe essere determinante anche in relazione della candidatura di Cagliari come capitale europea della cultura, basta vedere gli esempi di San Sebastian, nei Paesi Baschi, Comune vincitore nel 2016, e Leeuwarden, Olanda, nel 2018: entrambi hanno puntato sulla valorizzazione della lingua locale”.
In sostanza, con il documento presentato si chiede alla Giunta di predisporre un piano per la tutela e la rigenerazione della lingua sarda, tenendo conto di alcuni indirizzi e obiettivi. La “trasmissione della lingua”: contribuire allo sviluppo dell’insegnamento del sardo nelle scuole cagliaritane stimolando le dirigenze didattiche, sensibilizzando gli scolari al valore del sardo e i genitori sul diritto ad un’educazione bilingue. Puntare sull’azione culturale: costituire un fondo di testi scritti in sardo in tutte le biblioteche comunali, promuovere le iniziative culturali pubbliche nelle quali la lingua sarda venga utilizzata in modo esclusivo o prevalente, e predisporre un programma per l’utilizzo della Limba nelle manifestazioni pubbliche promosse dal Comune. Altro obiettivo è la visibilità della lingua: promuovere la diversità linguistica e culturale come fattore di progresso sociale attraverso la comunicazione istituzionale e pubblica scritta in sardo. E, infine, individuare risorse derivanti da fondi europei, per realizzare politiche volte alla valorizzazione delle culture locali e delle lingue regionali.
“Sappiamo che il bilinguismo e la creazione di uno standard linguistico sono competenza della Regione – ha sottolineato Marco Murgia – ma il Comune deve provare a costruire un piano per il rilancio della lingua sarda: sarebbe un segnale e un esempio per tutta l’isola”. “Il percorso per l’adozione di questo piano è sicuramente tortuoso – ha aggiunto Gaetano Marongiu, Pd, e sostenitore dell’iniziativa – ma contiamo di farlo entro la fine della consiliatura”.











