Carrla Medau sceglie, insieme al suo gruppo di fedelissimi, Sa Macinera, per salutare i pulesi dopo cinque anni di governo del paese. Eletta a giugno 2017, la Medau è riuscita nell’impresa, visti gli addii e i vari ribaltoni degli ultimi mesi, a traghettare, con i consiglieri di maggioranza superstiti, i lavori del Consiglio sino all’ultimo. Domenica a Pula si vota, lei non si è ricandidata: la poltrona se la contendono Walter Cabasino, Ilaria Collu, ex vicesindaca della Medau, e Francesca Toccori. E la Medau ne approfitta per fare un bilancio di quanto realizzato dal 2017 a oggi e per infilzare, verbalmente, quelli che politicamente parlando possono essere tranquillamente chiamati traditori: “Siamo rimasti fuori nonostante le nostre idee ed energie, ci hanno passati, coperti nell’indifferenza, tagliati per dei volti nuovi. Avrei potuto ricandidarmi, come capita in altri Comuni sardi, ma solo qui non ci si poteva proporre. Non mi sono offesa ma mi sono stupita per loro”, dice, indicando i consiglieri e assessori che, sino all’ultimo, le sono rimasti fedeli. “Il 14 torno in banca, è quello il lavoro che mi dà da mangiare, essere sindaca è stato un orgoglio. Non ho bisogno di fare campagne elettorali ma se ci sarà qualcuno che me lo chiederà, nel mio piccolo, mi metterò a disposizione della Sardegna. Abbiamo cercato di reagire”, prosegue la Medau, “abbiamo tentato di fare una nostra lista ma ho tirato il freno a mano, non avrei potuto lasciare il Comune per la campagna elettorale. Negli ultimi mesi hanno parlato del mio carattere, ma i vostri sono tutti belli? Non bisogna confondersi con la determinazione, io voglio ottenere i risultati. Ci siamo sentiti vilipesi dalle ultime assenze e dai tanti no, subdoli, emersi con l’assenza alle votazioni. Quale narrazione possiamo sentire se c’è chi cerca le proprie fortune demolendo gli altri? La lealtà si dimostra con i fatti, nel 2019 non mi sono candidata alle regionali per non lasciare il paese”.
La Medau ha ricordato le tante opere realizzate e quelle che sorgeranno nei prossimi mesi: “Tanti nuovi parchi e giardini, il sostegno ai giovani con 500mila euro grazie ad una mediazione felice con la società Is Molas, il museo degli usi e costumi della gente pulese, la biblioteca e l’archivio storico, due milioni sull’edilizia per le giovani coppie che scelgono di vivere a Pula, 500mila euro per il de minimis, con venti nuove imprese sostenute, i 25mila euro a fondo quasi perduto per dare ai giovani la possibilità di fare gli imprenditori. Il Puc, difficilissimo e frutto di decine di riunioni, 25 milioni di euro di lavori pubblici, più corse dei bus per Santa Margherita e il Pinus Village sino alle due di notte. E lasciamo un bilancio con un debito pari ad appena 600mila euro, frutto dei sacrifici di tutti. Chi verrà dopo di me potrà lavorare con tranquillità”.
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