“Noi siamo qui, vogliamo i documenti”, e ancora “il nostro è stato un biglietto di sola andata”. Sono alcuni dei cartelli mostrati da un gruppo di migranti che questa mattina hanno protestato sotto il Consiglio regionale, in via Roma. La richiesta è quella di avere i documenti necessari per farsi una vita: cercarsi un lavoro e andare via dal Centro di prima accoglienza di Elmas.
“Le risposte che si sono ottenute finora sono state elusive o insoddisfacenti – spiega Salvatore Drago, della Usb –
Noi continuiamo a pensare che sia incivile continuare a mantenere una struttura come quella del campo di Elmas.
Un campo di semi-detenzione dove tenere persone che di null’altro sono responsabili se non dal fatto di essere scappati da guerre, dittature, o condizioni ambientali che noi occidentali abbiamo contribuito a creare. Continuiamo a pensare che la speculazione che si fa su queste persone sia indegna”.
REGIONE IN SILENZIO. “Siamo convinti che la Regione, nella sua autonomia – continua Drago – ha delle carte da giocare, per farsi sentire dal governo nazionale innanzitutto e poi, per mettere in pratica delle serie politiche di immigrazione. Cominciando a considerare queste persone come una risorsa su cui investire facendo politica e non limitandosi a delegare. Un politica che sia di pace e che presuppone, quindi, una politica di integrazione per queste persone e di ripudio delle guerre, anche di quelle che vengono combattute fuori dai confini nazionali”.











