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di Franco Magi
L’Assessore dei Lavori Pubblici della Regione Maninchedda, con un doppio salto mortale carpiato, attraverso l’ordinanza n. 990/26 del 11 luglio 2016 (di approvazione del progetto preliminare del viadotto) cerca di deformare la realtà dei fatti, sostenendo improvvidamente che “il dissenso manifestato dal Comune di Capoterra è da ritenersi affetto da contraddittorietà, in quanto non coerente con le determinazioni assunte dal Comune stesso nella fase di pianificazione dell’opera (vedi citata Deliberazione del Consiglio Comunale di Capoterra n. 15 del 29.03.2010), e non accoglibile in quanto fondato principalmente su aspetti che attengono alla tutela del paesaggio, tutela affidata dalle norme, nello specifico, ad altre amministrazioni, e in quanto le soluzioni proposte non perseguono efficacemente e in maniera risolutiva la salvaguardia della vita umana e la tutela della incolumità pubblica”.
Invece, contrariamente a quanto inopinatamente affermato dalla Regione, la citata deliberazione del Consiglio comunale di Capoterra n. 15 del 29.03.2010 non ha mai approvato alcun progetto preliminare di viadotto, ma si è semplicemente limitata ad esaminare il piano Hydrodata (messa in sicurezza del Rio San Gerolamo, da monte a valle), deliberando semmai l’opposto di quanto vorrebbe far credere, e cioè confidando che “in fase di progetto siano ampliate le opere di protezione e gli attraversamenti stradali nelle aree urbanizzate di Poggio dei Pini, avendo cura di creare il minimo impatto sull’ambiente ed il paesaggio”.
Ed ancora, a tacer d’altro, le procedure per la realizzazione dell’attraversamento del Rio San Gerolamo sono state avviate dall’Assessore Maninchedda nel 2014, con il concorso di progettazione per la “sistemazione idraulica del Rio San Girolamo – Masone Ollastu e interventi di ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate nelle località Poggio dei Pini ed altre frazioni – Nuovo attraversamento presso il lago Poggio dei Pini CAPOTERRA”.
Il Comune di Capoterra non è mai stato coinvolto in tale procedimento, all’esito del quale è stato aggiudicato il concorso di idee a una opera che il Consiglio comunale all’unanimità ha definito “di rara bruttezza” e che si presenta “come la riproposizione acritica e sterile di soluzioni viarie proprie di compendi di periferie suburbane di dubbia qualità estetica, o di anonimi viadotti e svincoli di arterie stradali di rango statale ove prevalgono le esigenze tecniche sulle ragioni paesaggistiche ed ambientali”.
Mi auguro che l’apertura di Maninchedda ad una rivisitazione dell’intero progetto sia sincera e non di facciata, in difetto del quale non solo gli abitanti di Poggio, ma l’intero Comune di Capoterra si mobiliteranno in difesa della straordinaria bellezza del loro territorio.