Poggio dei Pini, acqua col contagocce. Succede ogni estate, ed è un incubo costante. Raccontato nei dettagli da Ludovica, una delle abitanti del centro rsidenziale di Capoterra: “Vorrei raccontare cosa succede oramai da anni a Poggio dei Pini dove abito; occorre però una premessa, infatti la nostra è una lottizzazione che è ancora proprietaria della rete idrica. Ogni socio della Cooperativa Poggio dei Pini compra l’acqua appunto dalla Cooperativa che l’acquista dal comune di Capoterra.
Ebbene, ogni anno nel mese di luglio Abbanoa, senza alcun preavviso che è obbligatorio per legge, decide autonomamente di diminuire l’erogazione dell’acqua al punto che sino all’anno scorso circa un centinaio di famiglie rimaneva senz’acqua per periodi di 5 o 6 giorni consecutivi nei mesi luglio e agosto, e la Cooperativa si trovava costretta a rifornirle con le autobotti con una spesa non indifferente e disagi immaginabili.
Quest’anno la situazione si è ripetuta e stasera, oggi è il 2 agosto, non c’è acqua praticamente dappertutto, Abbanoa non si pronuncia e rimane sorda a tutti i tentativi bonari della Cooperativa e del Comune: a questo punto siamo proprio a secco!
Non abbiamo neanche la minima idea di quanto durerà questa che, per noi, non è altro che un’interruzione di pubblico servizio e pertanto perseguibile penalmente.
Mi chiedo a questo punto cosa dobbiamo fare, anche perchè mi risulta che ci siano comuni in Sardegna in condizioni ancora peggiori e non avendo alcuna notizia di interventi da parte della magistratura o addirittura del Prefetto perchè Abbanoa assolva ai suoi obblighi statutari di erogare acqua ai cittadini, mi viene il dubbio che un esposto alla Procura della Repubblica debba includere, oltre il comune dal quale la Cooperativa compra l’acqua, oltre Abbanoa che di fatto ha interrotto il servizio idrico, dicevo debba includere anche i magistrati visto che nulla cambia e l’acqua puntualmente manca ogni estate così come puntualmente ogni giorno sorge il sole.
E per carità, non ci si venga a dire che Poggio consuma troppa acqua perchè vengono innaffiati i giardini, in quanto si tratta di un pretesto per due ordini di motivi: primo, non trova basi giuridiche perchè nelle norme l’acqua per i giardini privati rientra nelle utenze domestiche, e secondo non trova fondamento neanche nei consumi in quanto 1/3 delle famiglie di Poggio sono alimentate normalmente con acqua emunta da pozzi privati della Cooperativa, per non parlare di quelle centinaia di soci che, stufi di questa situazione, si sono dotati di pozzi per innaffiare appunto i propri giardini.
Quindi che facciamo? Denunciamo Abbanoa, magistrati e prefetto?”













