A due anni dal restyling del lungomare, al Poetto serpeggia la rabbia. Quella dei gestori dei chioschi, per l’esattezza. Con la fine, nei fatti, della stagione estiva, il Comune non ha previsto nessun evento per tenere animata la zona. E, come se non bastasse, fioccano le lamentele sui prezzi. Certo, con la vista mare la logica è sempre stata quella di un ritocco del costo di un caffè o di una bibita, è risaputo. Ma i proprietari dei baretti tutti uguali, dopo gli smontaggi e rimontaggi degli ultimi anni, stanno pian piano riuscendo a rivedere la luce alla fine del tunnel. Ma c’è la paura di un Poetto animato da maggio a ottobre e terra solo di runner e ciclisti nei restanti mesi dell’anno.
Luciano Spiga è il titolare dell’Oasi. “Bello il nuovo lungomare, ma è un velodromo. Più di una volta ho rischiato di essere investito dai ciclisti. 11 euro per due caffè e liquirizie? Prezzo alto, ma comunque c’è il menù coi prezzi, basta vederlo prima”. Gabriele Amerio, dal Nilo, se la prende con i pochi parcheggi: “Tanti clienti persi negli ultimi anni, un buon trenta per cento in meno. Arrivano fin qui, fanno qualche tentativo ma, non trovando un buco, se ne vanno”. Cenzo Franceschi è lo storico titolare del Corto Maltese: “La passeggiata è bella solo per gli sportivi, ma la sera non c’è un grande afflusso. Penso sia legato all’effetto novità, una volta sparito sono spariti anche la maggior parte dei cagliaritani. Per Natale il Comune potrebbe portare anche qui le bancarelle”.











