Boom di nuove pizzerie a Cagliari, ma esplodono anche le polemiche. In particolare sulla giusta lievitazione e sulla mozzarella che viene utilizzata, specialmente in quelle che offrono le pizze low cost. Francesco, giornalista cagliaritano, su Fb lancia la stoccata: “Non capisco come una delle pizzerie più quotate di Cagliari continui da anni a non far lievitare le proprie pizze, e ciò nonostante sia sempre piena.Evidentemente alla gente piace passare la notte con un senso di pesantezza, bevendo litri d’acqua come un cammello, con la salivazione azzerata e la lingua felpata”.
Ma sono anche loro, i pizzaioli stessi, a denunciare una situazione poco carina soprattutto nella scelta decsiiva, quella dell0’ingrediente fondamentale: la mozzarella: “Le persone la mangiano e sono convinte anche di mangiare una pizza buona- spiega Sergio, titolare di una pizzeria molto nota in centro- prodotto tedesco e polacco a base di solo caglio e forse un po’ di latte in polvere. Quando la vedete così gialla, la mozzarella, state certi che non è genuina come pensate. La gente purtroppo non è consapevole di quello che c’è in giro ormai da troppi anni. La pizza, invece, andrebbe fatta lievitare in frigo almeno 36 ore. Ma in tanti non lo fanno”.
In particolare, sembra che la maggior parte delle 500mila mozzarelle che finiscono sui 5 milioni di pizze che si sfornano ogni giorno in Italia, così come sugli scaffali dei supermercati, non sia in realtà vera mozzarella ma più precisamente “cagliata“, così come evidenziato dal programma Rai “Mi manda Rai Tre”.
La cagliata –spesso spacciata per mozzarella a noi, ignari consumatori– è un semilavorato, ottenuto a partire da latte e caglio, sempre più impiegato per produrre mozzarelle in modo economico.












