Piste ciclabili, soldi andati in fumo: almeno secondo l’opposizione di centrodestra a Cagliari, che torna a contestarle apertamente. Raffaele Onnis, consigliere dei Riformatori, va all’attacco: “Sino ad oggi sono stati spesi fiumi di soldi e in 10 anni (aveva iniziato Floris con molentargius terramaini e il bike sharing) le piste ciclabili sono LA PIÙ GRANDE INCOMPIUTA A CIELO APERTO… La mobilità ciclabile (la bici come mezzo di trasporto) e’ pari a zero… la fattibilità tecnico economica richiamata nel decreto ministeriale di riferimento e’ fallimentare, non esiste una linearità nei brevi tratti già tracciati che sono tutti scollegati tra di loro”.
Ma sono soprattutto i pericoli ad allarmare il con sigliere Onnis: “Alcune sono di una pericolosità unica… sono stati utilizzati materiali come il rasocrete che ha un costo/mq elevatissimo… quello che più dispiace e’ che si vuole far passare e accostare Cagliari alle città dove la mobilità ciclabile e’ una realtà importante come le principali capitali europee e il cagliaritano e’ illuso che questo sia stato fatto. Basta pensare che dal 2011 al 2015 gli unici tratti in città erano mezza via Dante e mezza via dei Conversi (come oggi) e tutti parlavano convintamente, mezzi di comunicazione compresi, della rete ciclabile di cagliari. Occorreva e occorrerebbe uno studio per individuare le priorità e le esigenze, svilupparle con una cronologia seguendo step ben precisi, ma è evidente che la logica del Sindaco sia un’altra anche se per me di difficile comprensione”.












