In cinque sotto un tetto, popolare, che potrebbe crollare da un momento all’altro. Almeno la porzione del soffitto che c’è nel loro bagno, invasa dall’acqua “da due mesi”. A Pirri, in via del Lentisco, un’intera famiglia è sotto lo scacco delle perdite idriche e dell’umidità. Da sette anni Enrico Norberti, 65enne “con una pensione di 600 euro, prima lavoravo in una cooperativa ma ho dovuto smettere tre anni fa perchè ho avuto due ictus”, la moglie di dieci anni più giovane, senza lavoro, e tre figli dei quali due maggiorenni e solo uno che lavora, hanno un tetto sicuro perchè sono rientrati nelle graduatorie comunali: “Ogni mese versiamo un affitto di sessantadue euro, non abbiamo mai ritardato un solo pagamento”, spiega Norberti. Che ha già fatto tante telefonate ai Vigili del fuoco: “Sono venuti a controllare e ci hanno detto che non potevano fare nulla, invitandoci a rivolgerci al Comune. La perdita arriva dal piano di sopra, dove abitano dei nostri parenti, e anche quella è una casa di proprietà del Comune”, ricorda il sessantacinquenne. L’uomo confida di aver segnalato la situazione “allo stesso Comune. Ho chiamato in vari uffici, mi hanno detto di aver inviato la segnalazione ma sinora non si è fatto vivo nessuno. Io e mia moglie abbiamo una certa età e non riusciamo nemmeno ad immaginarci quanto potrebbe essere elevata la spesa per riparare il guasto e ritinteggiare i muri”.
“Deve crollarci il tetto addosso prima che arrivino gli operai a riparare il guasto?”, domanda, furioso, Norberti. “Questa casa non è di mia proprietà, quindi non spetta a me fare i lavori. Stesso discorso per chi vive al secondo piano. Ho dovuto anche staccare tutte le prese elettriche per evitare che io o uno dei miei cari possa rimanere folgorato”.












