Condanna confermata per Michele Daga, il 25enne di Cagliari che, stando alle indagini svolte, dal 2022 al 2024 inoltrato ha maltrattato e picchiato, più volte, il padre e la madre nella loro casa di via Premuda. Il giudice Ermengarda Ferrarese, una settimana fa, l’ha condannato a due anni di reclusione, con le attenuanti generiche e il rito abbreviato. Daga si trova già rinchiuso nel carcere di Uta. Era stato arrestato dagli agenti della squadra volante, lo scorso dieci marzo (QUI la notizia), dopo l’ennesima aggressione compiuta nei confronti di uno dei suo familiari più stretti. Nella sentenza di condanna si legge anche che “sussistono i presupposti per la sostituzione della pena detentiva con la pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilità sostitutivo che comprenderebbe anche la necessità di una presa in carico al Serd e al Csm”. Per questi motivi il prossimo dodici settembre è stata fissata un’udienza per discutere e decidere. Sin dal giorno stesso dell’arresto il legale di Daga, Ignazio Ballai, aveva puntato su una pena breve.
“Due anni rappresentano la pena più bassa, sono soddisfatto ma attendo comunque di conoscere le motivazioni della condanna in primo grado per fare ricorso in Appello”, spiega Ballai. “Voglio dimostrare che il mio assistito non è colpevole del reato di maltrattamenti familiari, ma che anzi si è trattato di semplici liti”.









