La Sardegna se la passa meglio di tante altre regioni italiane sul versante della sicurezza. È questa la sintesi estrema che emerge dalle parole del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al termine del vertice in prefettura con il prefetto Giuseppe De Matteis, il sindaco Paolo Truzzu, il quesotre Paolo Rossi e i vertici di Guardia di Finanza e carabinieri. Certo, i numeri legati allo spaccio di droga non sono certo confortanti, parlano da soli i tanti sequestri effettuati nell’ultimo periodo: “Ci sono diverse indagini che stiamo seguendo con la massima attenzione”. Sorprende l’apertura, seppur condizionata anche a elementi quali “la natalità, con l’impegno di fare delle politiche per migliorare le condizioni che possano portare le donne a diventare madri”, sul tema dello spopolamento delle zone interne sarde: “I migranti regolari possono essere un aiuto contro lo spopolamento, non ci sono pregiudizi sotto questo punto di vista”. E, in parallelo, battaglia totale per contrastare “l’immigrazione irregolare”. Sui casi di presunta mafia nell’Isola, Piantedosi parla di “mafiosità, rischio mafiosità. Ci sono delle indagini in corso, in fase iniziale. Credo di poter escludere la presenza di strutture mafiose in Sardegna, ma teniamo sempre alta l’attenzione”.
Il ministro ha rassicurato che, nonostante il caos totale in Medio Oriente, con la guerra ormai dichiarata tra Israele e Palestina, “nell’Isola non c’è nessun allarme di tipo terroristico”.








