Il pellet è introvabile, o quasi, anche a Cagliari e provincia. I sardi hanno fatto incetta dei pezzetti di legno indispensabili per far funzionare le stufe e non dover rischiare infarti con le bollette della luce. L’assenza del combustibile dalle rivendite specializzate e dai principali megastore è legata a due fattori: la psicosi che si è scatenata qualche giorno fa dopo l’audio diventato virale su WhatsApp col quale si annunciavano blocchi lunghi, da parte degli autotrasportatori sardi, e poi la reale protesta dei camionisti. Un grosso problema, sono gli stessi rivenditori a lanciare l’allarme sui social: c’è chi mostra il proprio deposito vuoto, invitando i clienti a non fare un viaggio a vuoto. E su Facebook spuntano gruppi per aiutarsi, a vicenda, a individuare chi possa avere qualche sacco di pellet: “Invito i rivenditori di pellet a condividere notizie sulla disponibilità ed a pubblicizzare gratuitamente i propri articoli su questo gruppo, in maniera da aiutare la clientela a reperire pellet in questo periodo di scarsissima disponibilità sul mercato”, dice Andrea Pateri di Iglesias.
E qualche annuncio simile a un “miracolo” già si trova: “Faggio al porto di Cagliari. Appena possibile al ritiro noi ci siamo a a 6,50 euro per quindici chili”, scrive un rivenditore cinese. E il prezzo, rispetto agli aumenti previsti appena i sacchi torneranno nei porti sardi, è anche contenuto.












