La requisitoria dei pm ribalta le carte al processo per la presunta tangente da 80mila euro che aveva coinvolto l’ex presidente della regione Ugo Cappellacci (FI) e altri esponenti politici. I magistrati Emanuele Secci e Diana Lecca hanno chiesto l’assoluzione piena per l’ex assessora regionale Alessandra Zedda, mentre per gli altri imputati hanno sollecitato la dichiarazione di prescrizione del reato di peculato, l’unico ancora in piedi dopo la caduta dell’accusa di corruzione.
“Sono molto contenta per questa richiesta del pm, ho sempre creduto nella giustizia e continuerò a farlo”, dice Zedda a Casteddu online.
L’inchiesta, avviata anni fa, ruotava attorno a una presunta mazzetta versata dall’imprenditore Flavio Mallus, amministratore della Fm Fabbricazioni Metalliche, che ha già patteggiato 4 anni e mezzo di reclusione anche per bancarotta. Secondo l’accusa, quel pagamento avrebbe garantito un intervento politico in grado di far ottenere all’azienda 750mila euro di fondi pubblici dal Fondo Ingenium, scongiurandone il fallimento.
Alla sbarra, oltre a Cappellacci e Zedda, anche Tonino Tilocca e Roberto Bonanni. Per tutti loro i pm hanno chiesto la prescrizione.










