Prof in sciopero in tutta la Sardegna, con il punto di ritrovo a Cagliari. Nel mirino finiscono le prove Invalsi, ma quelle sembrano rappresentare solo la punta di un iceberg. Patrizia Canu, da diciannove anni, insegna all’istituto comprensivo di Giba. Scuola primaria, cioè frequentata da bambini tra i cinque e i dieci anni ma, nonostante la tenera età, già abbondano i problemi: “Ormai noi docenti abbiamo perso la stima della società, non c’è più il rispetto di un tempo e le istituzioni non ci riconoscono più il giusto valore. Prima un insegnante era una figura che progettava il futuro dei bambini, oggi gli istituti sono come dei grandi parcheggi, dei baby parking”, lamenta la professoressa. E il discorso finisce sul rapporto tra genitori e insegnanti.
“Giustificano sempre i figli”, soprattutto quando rimediano un brutto voto all’interrogazione il refrain è sempre quello: “’Ma a casa sapeva tutto’, ‘aveva studiato’. Siamo delle scuole-aziende, somigliamo più a un progettificio e siamo invasi dalla burocrazia. Al centro non c’è pi la didattica e il bene dei bambini”.










