Il tavolo romano ha sancito un “nulla di fatto”, in attesa del caldissimo weekend sardo con l’arrivo del ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio sabato e quella del “collega” di partito Matteo Salvini. Al Viminale, ieri, c’era anche il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. “Una soluzione non può essere immediata, ma a breve il prezzo del formaggio aumenterà, mi aspetto che la disponibilità degli industriali di offrire un prezzo significativamente più alto possa esserci. Oggi, grazie al lavoro nostro e i soldi che sta annunciando il Governo, si mobilitano risorse molto importanti che ci aspettiamo che favoriscano una dinamica positiva del prezzo del formaggio. Questo è un cambiamento rispetto a quattro giorni fa”, afferma, appena atterrato all’aeroporto di Elmas, Pigliaru, “abbiamo fatto la nostra parte noi e adesso, su nostra richiesta, anche il Governo. Di fronte a un cambiamento come non aspettarsi che si possano proporre già oggi prezzi del latte significativamente più alti?”.
L’obbiettivo dichiarato dei pastori sardi è un euro più Iva al litro. Per Pigliaru “gli industriali hanno le spalle più larghe e devono fare loro un rischio, aumentando i prezzi e sapendo che il rischio è estremamente limitato grazie all’azione di tutti noi. Non è giusto che siano i pastori a prendersi altri rischi, sono la parte più debole. Se il prezzo del pecorino romano rimane a cinque euro e cinquanta è ovvio che è difficile spostarsi dai sessantacinque centesimi al litro”.













