Persone ammucchiate ovunque, cabine introvabili e 350 euro di biglietto: il viaggio sulla nave Cagliari-Palermo si trasforma in un’odissea. La lunga lettera di sfogo di un passeggero indignato: “Non una nave di profughi, ma la Grimaldi di oggi, 16 agosto, sulla tratta Cagliari/Palermo: 350 euro per due residenti (quindi con lo sconto), passaggio ponte e auto… Trovare una cabina? Impossibile. Passeggeri sdraiati in ogni buco: qualcuno, sicuramente un habitué, si è ingegnato con un’amaca; altri distesi nei portabagagli, soluzione tra le migliori, i più accampati nei bar. Noi, invece, nel pianerottolo di passaggio dell’area cani. E poi gli orari: partenza alle 17.00 con arrivo alle 5.00 del mattino, perché la stessa nave riparte subito per Cagliari alle 9.00 con arrivo alle 21.00. Presidentessa Todde, intervenga non solo per la continuità territoriale aerea! Da amici siciliani vengo a sapere che questa è la norma… Ma almeno per le feste non si potrebbero aumentare le tratte (ora ce n’è solo una a settimana) o mettere un traghetto più grande? È la prima volta che faccio questa tratta e, se non l’avessi visto con i miei occhi, non l’avrei mai creduto possibile”. Un viaggio che, invece di garantire un servizio essenziale di collegamento tra Sardegna e Sicilia, lascia l’amaro in bocca ai passeggeri, stretti tra disagi, costi elevati e una continuità marittima che appare sempre più fragile.










