“Intanto, voglio premettere una cosa: non ho nessun privilegio. Il fatto di parcheggiare nel cortile della scuola è una necessità: io devo spostarmi di continuo se ci sono emergenze, per esempio se mi chiamano dalla scuola dell’infanzia devo andare lì e poi tornare, e poi magari spostarmi nuovamente, insomma ho orari flessibili e devo riuscire a muovermi subito quando serve”. Il dirigente dell’istituto comprensivo di Su Planu, Stefano Atzori, ci racconta la sua versione dei fatti sulla questione parcheggio esplosa qualche settimana fa (qui).
Riepilogando: il parcheggio-cortile delle scuole medie in via Machiavelli è stato chiuso con una circolare dello stesso dirigente a maggio per motivi di sicurezza, con l’accesso garantito, ovviamente, ai genitori degli studenti disabili. Ma a far scattare le diverse segnalazioni dall’interno della scuola è stato, oltre al disagio di dover cercare parcheggio in una zona dove non è facile trovarlo, il malumore per aver visto che l’ordinanza di chiusura per ragioni di sicurezza escludeva proprio chi l’aveva firmata. Atzori spiega così a Casteddu online cosa è successo e cosa accadrà nei prossimi mesi.
Intanto, la decisione di chiudere quello spazio, da sempre utilizzato come parcheggio da insegnanti e genitori. “La situazione non era più sostenibile. L’accesso delle auto era fuori controllo, chiunque parcheggiava ovunque, persino gente che lavora altrove e non trovava posto veniva a parcheggiare qua, o lasciava l’auto per andare al bar. E poi le manovre all’interno, un pericolo continuo per i ragazzi. Da quando sono arrivato due anni fa ho studiato la situazione, ho cercato in tutti i modi un’alternativa alla chiusura, ho ipotizzato soluzioni: ma alternative non ce ne sono, almeno non al momento”.
Perché, in realtà, quel parcheggio non è un parcheggio ma un cortile. E dunque le auto non avrebbero mai dovuto essere parcheggiate lì, andazzo che però con gli anni è diventato una consolidata abitudine. Dunque, all’inizio di maggio, la chiusura: con tanto di cartello di divieto, cortile inaccessibile a tutti tranne che ovviamente a chi accompagna ragazzi disabili, e tranne al dirigente e al suo vice, che nel frattempo però ha rinunciato a varcare il cancello con l’auto. “Lo ripeto, la mia è un’esigenza di servizio, non è un privilegio”. Il malumore però, fra gli insegnanti costretti da un giorno all’altro a cercarsi un parcheggio in una zona oggettivamente congestionata soprattutto negli orari scolastici, c’è stato ed è emerso.
Secondo Atzori, che non azzarda previsioni temporali, potrebbero a breve esserci novità: a luglio scade il certificato di prevenzione incendi, che ovviamente andrà rinnovato, per garantire che la scuola rispetti tutti gli standard previsti dalla legge. “In quella sede chiederemo al comune di Selargius, con cui la collaborazione è massima, di modificare almeno parzialmente la destinazione d’uso del cortile, riservandone una parte ai parcheggi, naturalmente in modo tale che ambulanze e vigili del fuoco abbiano comunque la possibilità di accedere e muoversi con facilità, se ce ne fosse bisogno. E chiederemo anche di tracciare gli stalli”, anticipa Atzori. “Quanti saranno? Non ne ho idea, vedremo e vedremo anche con che criterio assegnarli”.
Ma intanto, un altro parcheggio, quello della adiacente scuola primaria, potrebbe diventare un caso, per le stesse ragioni. “Sto verificando quale sia la situazione anche lì, ma posso già dire che è molto diversa da quella delle medie, dove il cancello aperto permetteva a chiunque l’accesso. Alla primaria c’è un cancello che viene aperto per l’ingresso e richiuso, poi riaperto solo all’uscita. Dunque, una situazione non paragonabile che garantisce insegnanti, genitori e bambini”.











