Papi, partiti, sovrintendenti: cosa resterà di questo 2013 a Cagliari?

Colmo, lungo, breve,impietoso, disperato, innovativo: quale l’aggettivo giusto per l’anno che volge al termine?

State tranquilli. Lo spettacolo continua. Come sarà definito storicamente l’anno 2013: colmo, lungo, breve, impietoso, disperato, innovativo, indimenticabile, dimenticabile, straordinario, povero, ricco di emozioni. Contrariamente a quanto succede abitualmente, vorremmo foste Voi a dire cosa rimane di quest’anno 2013 “l’anno pieno”. Che cosa rimane: nell’arte, nella musica, nella politica, dell’economia, delle azioni di uomini e donne illustri e sconosciuti. I numeri che vi restano nella mente, scorrendo, dall’1 gennaio in poi, il 2013: 365 giorni, 12 mesi, 4 stagioni. 101 (traditori), 2 (Papi), 18 (partiti), 9 Golden Globe, 1 Oscar, 1.000 Goals. 630 deputati e 315 senatori ed oltre. 44 +1 (sotto e sovraintendenti). 1 nessuna o 100.000 Province. 100 anni è “Un secolo” di Poetto. Chi è mancato, chi è nato. Mi permetto di iniziare con un mio contributo: Francesco I, Mandela, “Django Unchained” di Quentin Tarantino, “Viva la libertà” di Roberto Andò. Ancora Ligabue il nuovo cd, i tour di Bruce Springsteen e dei Rolling Stones a Hide Park. Ho Hey The Lumineers. Marina Cafè Noir, il Festival Tutte Storie. La TARSU, TARES, ICI, IMU, i lali gali. Due grandi donne italiane: Margherita Hack e Franca Rame. Che aggettivo mettereste affianco al 2013? Colmo..! Oppure? To be continued… da Voi. Gianfranco Carboni


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